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SAMB, segno dei tempi

San Benedetto del Tronto | ” La Samb è in C ed è penultima in classifica, proprio come la città!”

di Veleno


San Benedetto del Tronto è la mia città. Perchè è la mia città? Dunque…è la mia città perché…perché da almeno quattro generazioni, facendo bene i conti forse anche di più, , la mia famiglia vive in questa città. Giusto? Quindi ne deduco che sono sambenedettese doc e quindi amo la mia città. Giusto?

Giusto.

Scusate questo strano discorso. E’ semplicemente un “autoragionamento” terapeutico. Sto cercando di riagganciarmi alla realtà dopo molti giorni passati in coma a causa della mazzata tra capo e collo ricevuta dal giornalista del Foglio che aveva detto che la mia San Benedetto è una cittadina bruttissima.

Nonostante la poca lucidità sto disperatamente cercando prove concrete per dimostrare quanto è bella la mia città. Ma vedo tutto opaco, anzi sfocato. Evidentemente non sono ancora completamente fuori dal coma. Meglio non vedere, voglio solo pensare a quanto di buono, fino ad oggi, è stato fatto per rendere la mia città una Palm Beach: così la chiamavamo orgogliosamente negli anni sessanta.

Lo stato soporifero in cui ci si immerge quando si è sulla soglia del coma ti permette di volare, come un gabbiano, sopra la città.

Guarda come è bella ora viale Moretti, fino alla rotonda. Ben incastonata nel magnifico viale di palme voluto, “anticamente”, da Panfili e difeso da Giorgini. Un viale Moretti rifinito con sampietrini bicolori, con sedili comodi ed eleganti. Anche le vie traverse, con le stesse rifiniture, fanno pendant alla bella via. Bravi Perazzoli e Martinelli. Il primo ha cominciato il secondo ha finito.

Volo ancora. Vedo una fortezza, no un mastio, no…ma che cavolo è? Ma si ,è il Palacongressi. Perdo improvvisamente quota. E’ un colpo al cuore. Ma come, è ancora lì, incompiuto. Benedetto Perazzoli, ma lo potevi finire, non mi dire che dieci anni sono pochi... Scorgo un giornale. Lo prendo al volo. Leggo: “Il palacongressi è destinato a multisala”. Urlo:Martinelli ma come ti è venuto in mente, ma che casino hai fatto con quei benedetti Project Financing. Ma allora possiamo scordarcelo il turismo congressuale. Ma ti rendi conto che era il nostro futuro?

Vedo un ombra. Troppo tardi, prendo un palo della luce in pieno. Finisco rotolando sotto un pilone dell’autostrada. Con l’occhio tumefatto fatico ad inquadrare e a mettere a fuoco. Apro l’altro occhio e guardo meglio. Però un po’ strettina come autostrada. Faticosamente riprendo quota. Non è l’autostrada ma la cicatrice che deturpa la città. La circonvallazione incompiuta, direi focomelica. La circonvallazione avrebbe dovuto spazzare il traffico caotico dal centro.

Perazzoliiiii, dove ti sei nascosto, vieni subito qua! Ti rendi conto che in dieci anni non hai risolto il problema. Martinelliiiii, anche tu subito qua. Non avevi forse promesso di completarla?

Incavolato comincio a piroettare su me stesso. La testa confusamente mi gira e mi ritrovo sopra un rudere fatiscente, proprio sul finire del bel viale grottammarese. Cavolo! Ma è il glorioso Ballarin. Mi siedo sui farraginosi spalti e gli chiedo:”Ma ancora campi”? “Non è colpa mia- mi risponde- dovevo morire tanto tempo fa e sulle mie ceneri avrebbero dovuto costruire una cosa bella, ma non ho capito bene cosa. In attesa di cosa farci mi tengono in vita…artificialmente. Un vero e proprio accanimento terapeutico. Ma dimmi, la mia amata Samb che fa? E’ ancora in B? Mi manca proprio tanto”.

Non so proprio come metterlo di fronte alla dura realtà, allora parto da lontano: “Caro il mio Ballarin, le cose non vanno più come una volta (un tocco di retorica è sempre utile). Non c’è più entusiasmo, non si sogna più. Ti ricordi la prima ascesa della Samb in B. Tutto girava per il verso giusto, il turismo, la pesca, l’economia locale. Tutto era effervescente come la gazzosa Roncarolo che in fondo ci ha permesso di raggiungere l’impensabile: la serie B. Proprio impensabile per una città di poco più di ventimila abitanti. Ora non è più così. Erano convinti che la gazzosa rimanesse effervescente per sempre, senza fare nulla. Non è stato così. Il turismo, la pesca e l’economia locale si sono ammosciati come una torta senza lievito. Ed il lievito è la politica. Non si trova più un politico di razza, manco a cercarlo con il lanternino. Sono tutti a caccia di una poltrona per sviluppare bene i propri affari personali. Sono sparite le aggregazioni di gruppi, i partiti. Ora si punta tutto sull’individualismo. Tra poco ci saranno le elezioni comunali. Ti giuro è nu cirabaldò ”.

“Ho capito, ma la mia Samb?”

“ La Samb ha cambiato diversi presidenti, Venturato…Gaucci…insomma ha avuto alti e bassi (non ho il coraggio di dirgli che per la prima volta nella sua storia la Samb è finita tra i dilettanti). In fondo la Samb è un po’ come una cartina di tornasole che segnala le variazioni di acidità. Insomma la Samb è …il segno dei tempi”.

“Ma cosa vuol dire”?

Devo essere brusco:” La Samb è in C ed è penultima in classifica, proprio come la città!”

Ballarin ha un improvviso cedimento. Mi crolla addosso quello che rimane della tettoia. Torno in coma. Meglio così. Occhio non vede cuore non duole.

12/02/2006





        
  



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