Una petizione per scindere il contratto con la Saba spa
Ascoli Piceno | Conferescenti denuncia: i parcheggi ad Ascoli, sono i più costosi delle Marche
di Anna Laura Biagini
I parcheggi ad Ascoli sono tra i più costosi nelle Marche. Il motivo di questa situazione è da ricercare nell’accordo contratto tra il Comune, con la società concessionaria delle aree di sosta, la Saba Italia spa. Quest’ultima, per compensare i costi degli investimenti, è autorizzata nell’accordo, ad aumentare le tariffe di parcheggio e ad acquisire nuove aree pubbliche, per la sosta a pagamento.
Con il 2006 infatti, si è registrato un aumento medio delle tariffe pari a circa il 10%. Fino ad oggi, la Saba ha acquisito 1700 aree e ne sta acquisendo altre 800, per un totale di 2.500 posti auto a pagamento. Questa politica probabilmente porterà alla sottrazione continua di aree pubbliche, per privatizzarle, incrementando solo il profitto della società concessionaria.
Questa la denuncia della Confesercenti, che segnala anche che i parcheggi a pagamento restano spesso vuoti, con i residenti costretti a “migrare” altrove, anche se in possesso di regolari permessi. Inoltre gli esercizi commerciali ed artigiani del centro storico, trovano sempre più difficoltà ad attirare clienti, mentre cresce il divario economico, a favore dei centri commerciali localizzati in periferia.
La Confesercenti, ha deciso di attivare allora la cittadinanza e presentare una petizione che chieda all’Amministrazione Comunale di recedere unilateralmente la convenzione con la Saba, ottenendo le risorse necessarie per il risarcimento richiesto dalla ditta concessionaria. Inoltre si chiede di affidare ad una società di propria emanazione, (ad esempio una società di servizi comunali), la gestione delle aree di sosta, fissando criteri più equi per le tariffe e programmando un piano del traffico, che salvaguardi sia i diritti delle imprese che dei residenti.
“La petizione non si pone limiti numerici”, spiega il Presidente Confesercenti Paride Vagnoni, “ma punta ad attivare i cittadini per esortare e aiutare il Sindaco, a risolvere questa situazione, che per commercianti ed ascolani è doppiamente onerosa”. Nella lettera di risarcimento danni per il mancato incasso, la Saba chiede al Comune più di 2 milioni di euro. Considerando che il contratto durerà altri 36 anni, si capisce quanto sia svantaggioso per l’amministrazione.
“Saremo costretti a vendere Palazzo dei Capitani alla Saba, se non cessiamo il contratto”, prosegue Vagnoni, “Tra l’altro questa è un’operazione prevista dal contratto di gestione, che entro 10 anni contempla il recesso da parte del Comune, secondo l’articolo 9/bis”. Tra qualche settimana la petizione sarà distribuita nei bar e nei luoghi pubblici, dove i cittadini potranno visionarla e firmarla. “E’ preferibile”, aggiunge ancora il Presidente Confesercenti, “fare un mutuo in banca, che prima o poi si estinguerà, che indebitarci all’infinito con una ditta privata. Non strumentalizziamo politicamente questa situazione, non importa chi ha dato il via al contratto. Ora come cittadini siamo vicini al Sindaco Celani e chiediamo di agire a nome nostro. E’ una cosa che si può fare legalmente, e sarà vantaggiosa sia dal punto di vista del bilancio pubblico comunale, che sotto il profilo socio-economico per i cittadini”.
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10/02/2006
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