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Ciccanti interroga il Ministro della Funzione Pubblica

Ascoli Piceno | "Il 25 agosto 2005, funzionari comunali hanno denunciato alla Corte dei Conti delle Marche, la istituzione di uffici pubblici senza che la Regione Marche avesse assunto alcuna iniziativa legislativa nel rispetto dell'art.97 della Costituzione".

di Amedeo Ciccanti*

Il Senatore Amedeo Ciccanti


Il sottoscritto Amedeo Ciccanti, Senatore della Repubblica

PREMESSO

· che in data 25 agosto 2005, un gruppo di funzionari dipendenti comunali hanno denunciato alla Corte dei Conti delle Marche, la istituzione di uffici pubblici - nella fattispecie si è trattato di cosiddetti "coordinatori d'ambito" - senza che la Regione Marche avesse assunto in merito alcuna iniziativa legislativa nel rispetto dell'art. 97 della Costituzione;

· che tale assenza di normative per la istituzione di tali uffici è ribadita dalla stessa Regione Marche, che in una nota di risposta alla dianzi ricordata denuncia si limita a fare riferimento alla legge 328 dell'8.11.2000, relativa alla disciplina del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, che prevede il solo esercizio in forma associata delle funzioni, senza prescrivere alcuna altra norma organizzativa, in quanto di competenza regionale in forza dell'ex art. 117 della Costituzione (prima della riforma del ben noto titolo V);

· che, pertanto, in ragione della istituzione degli idonei uffici regionali, realizzati direttamente o indirettamente in convenzione con i comuni associati, si sarebbe dovuto stabilire: organico, funzioni e status economico, mentre nulla di tutto questo è stato fatto;

· che allo stato attuale esiste solo un "Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali", approvato con Deliberazione amministrativa n. 306 il 1°.3.2000, quindi un mero atto amministrativo di approvazione di un atto programmatorio di indirizzo, a cui non ha fatto seguito
alcuna norma organizzativa da parte del Consiglio regionale, che desse organicità ed attuazione a tale indirizzo programmatico;

· che l'ufficio di "coordinatore d'ambito", in spregio a qualunque principio di organizzazione di diritto pubblico, è stato costituito con mere note a contenuto prescrittivo, riguardanti lo status, la disciplina del rapporto giuridico ed economico dei dipendenti (aspettativa; retribuzione; qualifica; incompatibilità;  funzioni, ecc.), senza alcun riferimento alla responsabilità ed ai controlli, pur
trattandosi di impiego di danaro pubblico;

· che, pertanto, non esistono al momento imputazioni di responsabilità politica sull'operato dei "coordinatori di ambito" (non si sa se dipendono funzionalmente dalla Regione Marche o dai comuni associati), in quanto il rapporto tra gli enti locali non è strutturato;
 
· che i dipendenti, i funzionari ed i dirigenti del "coordinamento d'ambito", ossia della gestione associata dei 24 Ambiti Territoriali Sociali, pur essendo retribuiti con CCNL del comparto regioni, non sembra risulti "gestire" alcun servizio sociale diretto all'utenza, per il quale ogni comune si avvale di proprio personale; violando così palesemente il principio di economicità e di adeguatezza
dell'azione amministrativa con conseguente aggravamento dell'attività amministrativa;

· che si assiste, pertanto, alla istituzione di strutture autoreferenziali politicamente e burocraticamente, che violando ogni principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione, producono un danno all'erario;

INTERROGA

La S. V. per conoscere:

1. se, accertata la eventuale violazione dei principi costituzionali di cui all'art. 97 da parte della Regione Marche, intende intraprendere idonea iniziativa presso le autorità di controllo contabile per restituire certezza di diritto al cittadino contribuente;

2. se in tale azione di accertamento intende individuare anche precise e circostanziate responsabilità contabili e penali di funzionari ed altri soggetti preposti al controllo ed al corretto esercizio dell'azione amministrativa, perché possano risponderne personalmente;

3. se ci sono state spese da parte dei comuni associati che i revisori contabili hanno segnalato come improprie e le abbiano segnalate alla Corte dei Conti competente.

Si chiede risposta scritta.

* Senatore della Repubblica

09/01/2006





        
  



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