E’ arrivato a Mosca, via Monaco, Nazzareno Antinori, fratello dell’industriale assassinato a Mosca mercoledì scorso, per il riconoscimento della salma e per sbrigare alcune formalità burocratiche. Con lui Marco Gentili, un dirigente Uif, l’associazione di imprenditori della quale Antinori era da tempo una figura di spicco ed affidabilità.

Vedranno il corpo di Pierpaolo Antinori nella giornata di domani, mentre è previsto per giovedì il reimbarco ed il ritorno della salma in Italia. Probabile che l’arrivo a Fermo avvenga invece nella mattinata di venerdì, destinazione obitorio dell’ospedale Murri di Fermo. Lì sarà anche effettuata un’altra autopsia, dopo quella già effettuata dai medici moscoviti. In origine, l’esame avrebbe dovuto essere effettuato dalla procura di Roma, ma nella giornata di ieri è stato il procuratore capo di Fermo, Piero Baschieri, che nei giorni scorsi ha aperto un’inchiesta sul caso, a chiedere l’autorizzazione ad occuparsi di tutte le indagini necessarie. Chissà che non possano essere utili per chiarire in modo inequivocabile le circostanze della morte.

Dopo la perizia sul corpo del manager, che dovrebbe confermare il decesso per dissanguamento a seugito di una coltellata che ha reciso l'arteria femorale, verrà allestita la camera ardente, mentre i funerali sono stati fissati per sabato 28 alle ore 10.30 presso la Cattedrale di Fermo. Nel frattempo, nella capitale russa, proseguono le indagini per accertare le responsabilità dell’agguato che ha provocato la morte di Antinori. Diversi i punti su cui far luce: non ci sono ancora certezze sul contenuto delle due valigette trafugate alla vittima appena dopo l’assalto, e si sarebbe ancora in cerca del telefono cellulare di Antinori, che sarebbe andato perduto. Da oltre 24 ore è interrogato Andrej Sevostinov, autista della vittima fermana, uomo di fiducia di Antinori nei suoi viaggi in Russia, ma la cui posizione non è sembrata al di sopra di qualsiasi sospetto.