"Due sono le conseguenze della legge riforma elettorale: una, che il 'capo della coalizione' è una cosa diversa dal 'capo del governo', le due cose possono coincidere, ma non necessariamente, spettando al Capo dello Stato tale indicazione in base alla Costituzione vigente; l'altra, è che sarà il risultato elettorale a definire a quale coalizione o a quale partito dovrà appartenenere i 'premier'.

Lo afferma il Sen.Amedeo Ciccanti, che definisce "infondate le critiche rivolte a Casini, per aver riconosciuto una cosa ovvia: è illogico riconoscere 'premier' il leader di un partito che perde voti, ancorchè faccia parte di una coalizione vincente".

"L'attacco a tre punte della CDL - sottolinea il parlamentare UDC - ha un senso se la leadership è riconosciuta a chi fa la differenza per la vittoria del 2006, rispetto allo svantaggio elettorale del 2005; diversamente si rischia di dover sempre applaudire chi ha fatto e fa autogol, nonostante la fascia di capitano".