Federfarma Ascoli, presentato il nuovo consiglio
Ascoli Piceno | LAssociazione si adegua alla divisione delle province. Diffusi gli esiti di una ricerca sul territorio: le farmacie applicano gli sconti, ma l'utenza non accetta i farmaci generici.
Fermo diventa la 5° provincia delle Marche, e le associazioni di categoria si adeguano. Tra queste Federfarma Ascoli, che, in versione “rinnovata” per aver perso la zona del fermano, annovera 62 farmacie, di cui 42 urbane e 38 rurali, cioè che operano in paesi con meno di 5000 abitanti.
Il nuovo consiglio, sempre presieduto dal dr Pasquale D’Avella, è composto dal vicepresidente dr. Giuseppe Angelini Marinucci, dal delegato rurale dr. Dario Lauri e dai consiglieri dr. Fabrizio Sebastiani, dr. Mario Celani e dr. Stefano Strozzieri.
La conferenza stampa di presentazione del nuovo direttivo, svoltasi stamattina 5 dicembre a Colli del Tronto, è stata anche l’occasione per diffondere i risultati della ricerca effettuata da Federfarma per capire quali e quante farmacie applicassero gli sconti sui farmaci.
Sul totale del campione (62), hanno risposto ai questionari quasi tutte le farmacie, 60, delle quali 23 urbane e 37 rurali. Tra le prime, tutte hanno dichiarato di applicare gli sconti, mentre tra le seconde il risultato è stato di 31 farmacie su 37. “Un buon risultato –afferma il dr. D’Avella -considerando che in molti casi tali farmacie operano su frazioni piccolissime con 200 o 300 abitanti”.
È risultato, inoltre, che quasi tutte le farmacie propongano la sostituzione del farmaco di marca con quello generico, ma in questo caso è l’utenza a non accettare la proposta di sostituzione, nel 50% dei casi nelle aree urbane, nel 70% per quanto riguarda la farmacie rurali. C’è ancora, dunque, una popolazione non pienamente informata sui vantaggi e sulle caratteristiche dei farmaci generici, diversi da quelli di marca solo ed esclusivamente per il prezzo.
Altra questione quella della vendita dei farmaci nei supermercati. “È dallo stato che le farmacie hanno avuto la concessione di vendere e controllare i farmaci. Se dunque il ministro deciderà di portare il farmaco nei supermercati non possiamo fare niente, -afferma il dr. D’Avella- se non ricordare che negli Stati dove c’è questa prassi si ha la più alta incidenza di patologie da dipendenza o abusi di farmaci, con conseguenti altissime spese sanitarie. In Olanda, infatti, stanno tornando indietro su questa strada”.
Da ricordare infine che, a breve partirà in tutto il territorio l’iniziativa Insieme per salvare una vita, consistente nel distribuire sul territorio defibrillatori semi-automatici e per la quale Federmarma ha investito non solo per l’acquisto degli apparecchi, ma anche per la formazione degli addetti abilitati al loro uso in casi di emergenza.
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05/12/2005
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Betto Liberati