Il distretto culturale: la cultura del territorio per una nuova immagine dellItalia
Ascoli Piceno | Intervista al presidente della sezione di Italia Nostra.
di Francesca Romana Rinaldi
Siamo giunti quasi al termine del percorso, che ci ha consentito una migliore comprensione del significato e dell’importanza, specie per un paese come il nostro, del concetto di Distretto Culturale. Rimane da precisare quali effetti possa produrre sull’ immagine complessiva dell’Italia una eventuale realizzazione di tutti i Distretti potenziali. E’ questa la domanda che poniamo al Presidente della Sezione di Italia Nostra.
Quali effetti può produrre sull’ immagine complessiva dell’Italia un’eventuale realizzazione di tutti i Distretti potenziali?
Anche questa volta occorre fare alcune premesse. In primo luogo si deve accennare alla effettiva situazione del nostro paese per ciò che attiene alla percezione che se ne ha nel mondo rispetto a quanto avveniva nell’ ultimo dopoguerra. L’Italia era ancora la terra dove fiorivano il limoni, il giardino d’Europa, il mitico luogo del “ Grand Tour”, che i nobili e gli artisti europei avevano visitato per completare il percorso della conoscenza.
Questa mitica immagine ha favorito uno sviluppo spontaneo ed impetuoso del primo turismo di massa negli anni ’50 sino agli anni ’70, con conseguenze non sempre positive specialmente per quanto riguarda la condizione delle coste, assoggettate ad una pressione antropica ed edificatoria, sovente di bassa qualità, particolarmente pesante. Dopo il paese si è quasi seduto su se stesso vivendo di rendita, omettendo altresì di migliorare le proprie strutture ormai antiquate e non più all’altezza dei tempi. Pochi e per lo più episodici sono stati gli interventi di recupero e riqualificazione degli ambienti e dei luoghi deturpati sovente da una speculazione virulenta.
Quando con la globalizzazione è iniziata la concorrenza di nuove località favorite da una natura intatta, da un clima particolarmente favorevole e dai prezzi più contenuti, i noti sono giunti al pettine. Così l’Italia da primo paese turistico del mondo è sceso al quinto posto mentre si preannuncia la concorrenza di altre nazioni che tendono a superala nella graduatoria mondiale.
Cosa bisogna fare per bloccare questo declino ed invertire il senso di marcia?
E’ necessario rilanciare l’Immagine del nostro paese e ciò può avvenire riscoprendo e valorizzando con tenace intelligenza tutti quei valori che nel tempo avevano fatto dell’Italia la meta ineliminabile del percorso di conoscenza degli uomini di cultura e, degli artisti e dei nobili di tutto il mondo. Bisogna quindi riscoprire una diversa ed autentica nuova cultura del territorio, che consenta il recupero delle bellezze distrutte, la valorizzazione intelligente delle sue eccellenze, il rispetto delle sue più autentiche vocazioni. Insomma proprio quella che è la filosofia dei Distretti Culturali.
E’ sicuro che al termine di questo percorso l’immagine dell’Italia tornerà ad essere vincente e si riattiveranno i flussi di visitatori del bel paese, il tutto per altro in maniera differente rispetto al passato, con una riduzione del turismo di tipo escursionistico, che sovente produce più danni che benefici, sostituito da quello della conoscenza in cui il visitatore diventa un soggetto che entra in relazione con la cultura del territorio, donando ed ottenendo qualcosa.
Se ho ben capito, quindi, nell’ambito della filosofia del Distretto Culturale assume una importanza preminente l’opera di recupero ambientale ed urbana.
Certo. Agli interventi episodici, vanno sostituiti quelli sistemici, riscoprendo la bellezza delle vecchie attività manuali, degli agronomi, dei botanici, degli artigiani e l’incanto delle piazze, dei giardini, dei centri storici, delle chiese, dei castelli. Insomma riscoprendo tutta una serie di attività che oltre a recuperare e valorizzare il territorio, favoriscano la creazione di nuove professionalità e nuovi posti di lavoro.
E’ un processo di lunga durata, che incontra notevoli ostacoli sulla propria strada. Ma è l’unico che consentirebbe di riproporre in maniera corretta l’Italia come meta privilegiata ed ineliminabile di un numero sempre maggiore di visitatori.
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27/12/2005
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