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Meditate gente...

San Benedetto del Tronto | Le "cose nostre" se ne vanno a Genova...che se ne fregia.

di Gino Troli*


Cari amici,
Oggi a Porto Sant’elpidio c’è un importante convegno per la tutela e la valorizzazione della civiltà marinara nelle Marche.
Trovate qui tutte le informazioni:
http://www.cultura.marche.it/CMDirector.aspx?id=3178

La città di San Benedetto attraverso vari relatori,compreso il sottoscritto,sarà protagonista.
Nel frattempo qui il museo ha fatto perdere ogni traccia, i reperti delle mostre non si sa dove sono,il tema della civiltà marinara (salvo la meritoria esperienza di Cimbas) mi pare scomparso dal dibattito cittadino.
Vorrei che insieme si faccia una riflessione sulla cosa e che le vostre pagine la sollecitino.
Inoltre vi copio e incollo una notizia che completa la cecità sambenedettese.Eccola:

Dal 12 novembre al Galata Museo del Mare è in corso

“Lavorare, lavorare, lavorare … preferisco il rumore del mare”

mostra temporanea di dipinti inediti di Ugo Nespolo, visitabile fino all’8 gennaio 2006. Una serie di opere, realizzate con la tecnica del soft-painting, raccontano il mare visto da Nespolo: una visione personale, più poetica che reale.
Creola, Regata, Bel sogno, Pier 24, South Hampton, Blu Star, Caribia, Vele al vento, Sailing Ship, Azzurra, Deep sea, In fondo al mare sono i dodici soft-painting che conducono il visitatore ad esplorare le suggestioni e il sogno suscitati nell’artista dal contatto con la nautica, le barche, le vele e il mondo sommerso.

Il visitatore trova davanti a sé un mare festoso dai colori accesi e brillanti e dalle molteplici sfaccettature: barche, vele, onde, pesci sono colti nel loro movimento e nel loro divenire. Ogni dipinto è costruito come un puzzle, in cui le campiture cromatiche delle tessere si incontrano per dare origine ad un sottile gioco di equilibrio, molteplicità e unità, movimento e sospensione, frammentazione e riunificazione, varietà del disegno e precisione del segno. Il risultato è un mondo animato segnato da una cromaticità squillante che comunica l’intensa sintonia dell’artista con il mare e l’attrazione per il senso d’infinito d’infinito, di libertà che il mare ispira.

Per raggiungere questa straordinaria efficacia espressiva, nei dodici dipinti in mostra Nespolo aggiorna la sua consueta tecnica del puzzle. L’utilizzo di una carta speciale ricavata dal cotone - non dal consueto legno – e sfrangiata ai bordi assicura in questi lavori una pittura morbida – soft-painting appunto – capace di raggiungere immagini di grande leggerezza, che lasciano largo spazio all’immaginazione individuale.

Parafrasando un verso di Dino Campana che afferma “Fabbricare, fabbricare, fabbricare, preferisco il rumore del mare che dice fabbricare, fare, disfare”, Nespolo ha scelto un titolo che vuole essere un invito a non lasciarsi sopraffare dalla vita moderna frenetica, e a cercare anzi il contatto con la natura, lasciandosi cullare dalle onde. Questa serie di dipinti non è il primo incontro di Nespolo con il mondo della navigazione: basta ricordare i manifesti realizzati per “Azzurra” – la prima barca italiana a partecipare all’America’s Cup - e per la Federazione Italiana Vela.

La mostra nasce dall’iniziativa dell’Associazione Musei del Mare e della Navigazione, impegnata ad avvicinare il largo pubblico alla cultura del mare e – come afferma il suo Presidente Giovanni Paolo Risso – a “promuovere il Galata in altri scenari, facendo confluire nuovi interessi e prospettive”, valorizzandone i molteplici aspetti legati al mare visto sia come ambiente sia come mondo marittimo, ma anche come fonte di ispirazione artistica.

Mostra ad ingresso libero, accessibile sia ai visitatori del Galata Museo del Mare sia al pubblico interessato alla sola mostra. E’ disponibile il catalogo della mostra, edito da Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione Onlus insieme a Il Portolano Editore. Costo euro 15.


Come vedete le cose inventate qui ora sono a Genova che se ne fregia.
Noi siamo fatti così.
C’era uno slogan della birra che diceva “meditate gente..” mi pare.
Concluderei semplicemente così

Un sambenedettese nostalgico*

16/12/2005





        
  



4+2=

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