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Margherita: Andrea Manfroni sfiduciato ufficialmente

San Benedetto del Tronto | Franco Paoletti eletto portavoce e rappresentante comunale. Vinicio Liberati sarà il Coordinatore di una Commissione di sei "saggi": Di Francesco, N.Cameli, A.Cameli, Capriotti, Rossi, Zocchi.

di Carmine Rozzi

Ufficio Presidenza della Margherita: al centro il Presidente Regionale Franco Paoletti

Da oggi giovedì 1 dicembre Andrea Manfroni non è più il Segretario Comunale della Margherita. Alla divulgazione del documento ufficiale erano presenti, oltre al Dr.Franco Paoletti, Nicolino Cameli, Vinicio Liberati, Alfredo Gazzoli, Vincenzo Finocchi, Alessandra Ruggeri, Giulietta Capriotti, Francesco Rossi, Alessandro Zocchi, Piero Galiè e Alberto Cameli.

In esso viene deciso “ ...con una notevolissima maggioranza di più dei due terzi dei propri componenti ...“ come si legge nel testo, di sfiduciare l'attuale Segretario Comunale, rendendone nota  contemporaneamente a tutti i Partiti dell'Unione. Più precisamente si fa notare che egli (Manfroni) non “ ....è più autorizzato a rappresentare a qualsiasi livello la Margherita....”.

Si indica quale unico Portavoce e Rappresentante del Partito il Dr. Paoletti in qualità di Presidente dell'Assemblea Regionale del partito. La gestione ordinaria dello stesso, coordinata da Vinicio Liberati, è stata affidata ad una Commissione di cui fanno parte; Antimo Di Francesco, Nicolino Cameli, Giulietta Capriotti, Alberto Cameli, Francesco Rossi e Alessandro Zocchi.

Ma quali sono i motivi e gli scenari che hanno portato a questa risoluzione ? Imputata principale sembra essere la passata gestione rea di aver perpetrato una “...ingiustificata determinazione nel rifiutare ogni tentativo di recuperare un'efficace, corretta e democratica gestione collegiale del Partito...”. In altri termini l'allora elezione di Manfroni sarebbe dovuta, secondo alcuni, ad un vero e proprio “colpo di mano” con il quale il triumvirato Sensi-Donati-Manfroni avrebbe indotto una trentina di componenti l'Ufficio di Presidenza a nominare l'ex Segretario Comunale.

Ora, per ironia della sorte, sarebbe quello stesso gruppo (diventati una ventina) a sfiduciarlo tramite lo stesso Organo, ovvero l'Ufficio di Presidenza. Come evidenzia lo stesso documento la dove enuncia che “....in attesa di convocare L'Assemblea degli iscritti, non appena disponibile i tabulati relativi al tesseramento 2005, può essere democraticamente effettuato un cambiamento del vertice dell'ufficio di Presidenza in quanto fu proprio tale Organo a nominare Andrea Manfroni....”

Anche se, in effetti, si può parlare di mancato rinnovo della carica visto che Manfroni, in ogni caso, era giunto al termine dei suoi due anni di mandato. Nel testo si ritiene che questa decisione si è resa necessaria al fine di “... fare chiarezza nei rapporti con gli altri Partiti dell'Unione, sia soprattutto per evitare che i nostri Elettori possano essere destinatari di notizie false, tendenziose, e strumentalmente intese a salvaguardare soltanto interessi personali e di potere..”

Questi i motivi. E gli scenari ? Intanto è stata ribadita “...l'estrema urgenza per un immediato ritorno ad una gestione politica e dialettica della Margherita...”. E su questo Franco Paoletti è stato molto chiaro. Secondo il Presidente Regionale la Margherita a livello regionale, provinciale e locale non gode di quei risultati che un partito di tradizioni (Liberati lo faceva risalire al Partito Popolare di Don Sturzo) aspira. “ Occorre – precisava Paoletti – recuperare credibilità, qualità, rispetto. Fin'ora il partito a livello locale si era caratterizzato per essere diventato il fantasma di sé stesso. Noi dobbiamo e possiamo migliorare per ambire ad un successo elettorale nella prima tornata nazionale che possa galvanizzarci in vista della successiva a livello locale”.

Inoltre il neo eletto Portavoce della Margherita dichiarava che, al momento, le Primarie non sono una opzione impellente. Ben altri sarebbero i traguardi da raggiungere per il CentroSinistra locale e provinciale. Intanto si deve cercare di “sfondare” a livello regionale dove la provincia di Ancona la fa da padrona con ben 6 decimi di rappresentanza. Insomma, sembra di capire che, ora come ora, nei programmi immediati della Margherita ci siano prima di tutto le elezioni nazionali. Poi, dal risultato di quest'ultime, si potranno decidere strategie e scenari locali.

Una cosa è certa. La Margherita rivendica a sé una ben più cospicua partecipazione nei collegi di Fermo, Ascoli e San Benedetto. Pertanto il nome del candidato per San Benedetto è ancora di là dal venire. Gaspari ? Sembra essere uno dei tanti. “Non vedo allo stato attuale un candidato unico dell'Unione”. Così si esprimeva Paoletti. E i possibili nomi della Margherita ? “Di nomi spendibili da proporre ne abbiamo a iosa. E quando lo faremo sarà un candidato da Sindaco”. Più chiari di così. Tra i progetti immediati il commisionamento (alla stregua dei DS) di un sondaggio che testi la consistenza del partito in vista delle prossime tornate elettorali. Un modo per contarsi e contare.
“L'estensione di questo documento e la nomina di questa Commisione ha anche lo scopo di lanciare un chiaro messaggio ai nostri alleati e in special modo ai DS che vogliamo esserci anche noi”. Concludeva Paoletti.

Poi, quasi teneramente, teneva a sottolineare che in fondo la defenestrazione di Manfroni non era da addebitare ad un fatto personale ma a superiori esigenze strategiche del Partito che non vedono attualmente nel seppur valido, ma forse un po' troppo acerbo ex Segretario Comunale, l'elemento adatto per le prossime importanti scadenze politiche. Insomma quello dato a Manfroni, più che uno schiaffo, sembra un paterno “buffetto” con l'invito a ravvedersi da “cattive compagnie” e a tornare nei giusti ranghi.

01/12/2005





        
  



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