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Fermo | Esperienze di brevi missioni per scoprire e cambiare se stessi
di Francesca Ripa
Qualcuno le chiama vacanze alternative. Ma rimane il fatto che sempre più spesso si decide di passare le ferie in paesi poveri, a contatto con popolazioni meno fortunate. Sono esperienze di missioni brevi che l’associazione Aloe, nata nel 1998, promuove e valorizza.
Ma perché fare le vacanze tra gli stenti di un paese lontano dal nostro? “Per cambiare se stessi”, risponde Franco Pignotti, presidente dell’associazione, con alle spalle un esperienza missionaria di 5 anni.
Il problema Africa, sinonimo di fame nel mondo, è frutto di un’irregolare distribuzione della ricchezza. Un alto tenore di vita, come quello dell’occidente industrializzato, è possibile solo se nell’economia mondiale coesiste l’altro piatto della bilancia, ovvero la povertà.
Le missioni, che spesso durano anni a volte una vita intera, nascono per aiutare questi paesi attraverso la costruzione di ospedali, scuole, abitazioni, ecc… A questo tipo di scelta totalizzante se ne affianca un altra. E’ la scelta di passare un periodo della propria vita, spesso le meritate ferie, in paesi disagiati dove la povertà incombe. E’ gente che ha voglia di vedere con i propri occhi ciò che accade nel resto del mondo “E’ una presa di coscienza di persone che vogliono giocarsi personalmente” spiega Pignotti.
L’associazione Aloe, sostiene l’organizzazione di questi viaggi della durata di tre settimane un mese. Le tecnologie, il telefono ma soprattutto internet, permettono oggigiorno di comunicare anche con paesi arretrati e di accordarsi con le organizzazioni già presenti sul campo che fungono da appoggio per i volontari. La partenza è anticipata da corsi di formazione, che prevedono per il futuro anche lezioni di lingua per avvantaggiare l’incontro con le popolazioni autoctone.
Il periodo breve non consente di improntare attività di volontariato tecniche e specifiche ma permette di conoscere e condividere realtà così diverse da lasciare il segno.“L’obbiettivo ultimo” continua Pignotti “è quello di cambiare la mentalità per impegnarsi qui, nel territorio, agire sulla nostra ricchezza, e sul nostro stile di vita”.
La campagna di sensibilizzazione si muove nell’organizzazione dei viaggi, e nella valorizzazione dei rientri, attraverso le testimonianze dei volontari. All’insegna di ciò si è svolto lo scorso 30 ottobre presso il Centro dei Missionari della Consolata – Santa Maria a Mare di Marina Palmense –un incontro, durante il quale sette volontari hanno raccontato la propria esperienza. Tre di questi erano partiti grazie all’associazione Aloe. I paesi visitati e protagonisti dei racconti sono stati la Colombia, Brasile, Togo, Kenia, ma anche Europa dell’est, Bulgaria e Romania
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08/11/2005
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