Che si tratti di una problematica delicata oramai è cosa nota. Che dietro vi sia una situazione difficile, soprattutto sul fronte della crescita industriale del territorio e sul coinvolgimento di imprenditori che ci hanno creduto ed investito è anch'essa cosa nota.

Ciò che ancora non è dato sapere è ciò che riserva il futuro al Villaggio del Lavoro, la mega-zona industriale, strutturata su ventisei ettari di terreno suddivisi nell'area Chienti e Mezzina nel territorio di Montegranaro.

Si tratta di una problematica aperta da tempo. Da quando, in particolare, oltre ai problemi legati alla difficile situazione economica generale con conseguente crisi dei mercati, si sono sommate difficoltà economiche da parte del gruppo bergamasco cui la Calepio Scavi - ditta che si è aggiudicata l'intera operazione - fa parte. Difficoltà che si sono sostanziate in un materiale stop ai lavori con indubbio danno per l'intera operazione Villaggio del Lavoro.

All'orizzonte, a suo tempo, era sembrato di veder fare capolino una ditta - frutto della sommatoria di diverse ditte locali - che potesse rilevare l'operazione ma nulla da quel momento si è concretizzato.

Ora, ad una settimana dalla scadenza del termine oltre il quale la Calepio Scavi sarà considerata inadempiente, ci si comincia a chiedere sempre con maggiore insistenza che fine farà il Villaggio del Lavoro e quale via d'uscita potrà essere percorsa