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Castel di Lama: Consiglio aperto su discarica Relluce

Castel di Lama | Il Comune: E’ una battaglia di civiltà. Ora basta con le puzze e i ritardi negli interventi.

“Noi conduciamo solo una battaglia di civiltà e vogliamo subito tre cose : che gli organi istituzionali intervengano sulla questione della discarica di Relluce, che i cattivi odori e le puzze maleodoranti vengano eliminate e che si trovino presto delle soluzioni concordate per affrontare il presente e il futuro dell’impianto, che riceve ben 200 tonnellate di rifiuti al giorno da 26 Comuni".

Lo ha chiesto con forza ma anche pacatezza, facendo anche approvare un documento collegato, votato all’unanimità dall’assemblea consiliare, ieri il sindaco di Castel di Lama Patrizia Rossini, nel corso del consiglio comunale aperto svoltosi presso la sala municipale, sul tema di Relluce e dell’assetto del territorio, autodromo compreso. Centinaia di cittadini, ma anche rappresentanti delle forze sociali e politiche, da sindacati ai partiti alle associazioni ambientaliste fino all’ARPAM, hanno gremito ieri la sala consiliare per conoscere da vicino la situazione reale dell’impianto.

Insieme al presidente del consiglio comunale Domenico Re, alla giunta e ai consiglieri locali, sono intervenuti all’atteso appuntamento anche il vicepresidente della Provincia di Ascoli Emidio Mandozzi, l’assessore all’ambiente Massimo Marcaccio e il sindaco di Ascoli Piero Celani.

Quest’ultimo, che gestisce attraverso una concessione dal 2000 il sito di Relluce, e che dal Comune di Castel di Lama è stato accusato insieme alla Provincia di non rispondere alle sollecitazioni di amministratori e cittadini lamensi, si è difeso dicendo che parte della responsabilità della gestione dell’impianto sono anche della Regione Marche, e che praticamente tutte le operazioni tecniche per attenuare i cattivi odori sono state realizzate.

“Si tratterà di aspettare ancora qualche giorno, qualche settimana – ha aggiunto – se i problemi e le puzze, che non sono nocive e sono meglio della diossina, dovessero continuare, troveremo altre soluzioni".

Un po’ lo stesso atteggiamento tenuto dall’assessore provinciale Massimo Marcaccio, che dopo una lunga cronistoria ha ricordato come la discarica fra tre anni sarà esaurita e bisognerà pensare o ad un ampliamento o a individuare altri siti sul territorio.

Decisa e forte è stata poi la risposta del sindaco Rossini e del presidente Re : “Dopo 5 anni in cui non avete fatto niente, ora ci dite che bisogna attendere ancora qualche giorno. Ma qui la puzza, gli odori e i disagi della cittadinanza rimangono, ed è necessario quindi non rimandare più nessun intervento. Si parla di progetti di altre vasche, di ampliamenti o peggio – hanno aggiunto la Rossini e Re : tutto ciò noi non lo vogliamo e non lo vogliono più i cittadini di Castel di Lama".

 Un comitato spontaneo di residenti nel paese, guidato da Mauro Morganti sta già raccogliendo le firme sul problema discarica e appoggerà l’azione dell’Amministrazione comunale. E ciò anche per verificare la situazione all’interno del sito, quanto a licenziamenti misteriosi di responsabili della sicurezza, rapporti e condizioni di lavoro, e chiarezza circa il giro d’affari movimentato. Verifiche chieste anche dai sindacatio CGIL e Sincobas, dai consiglieri provinciali e comunali di Ascoli, dall’avv. Ciabattoni, dal senatore Natali ed altri.

04/11/2005





        
  



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