Si tenta il recupero del complesso Santa Maria del Piano
Servigliano | Una parte della struttura andrà alla Protezione Civile
Appena arrivati a Servigliano, sulla destra, è ben visibile un grande complesso, una struttura trascurata e consumata dal tempo.
Un tempo simbolo della “città ideale di Virginio Bracci” ed oggi: un “urlo di dolore”.
È Santa Maria del Piano, risalente al tredicesimo secolo, formata da una chiesa, da quello che una volta era il convento e dal complesso che ospitava l’ospedale. Un vero peccato. Ma il sindaco Maurizio Marinozzi ora ha un progetto, costoso e importante: recuperare tutta la struttura. E non solo la facciata della chiesa come fece la Soprintendenza dopo il terremoto del ’97.
“Sul complesso esiste un progetto presentato secondo i fondi della Legge 61 sul terremoto, progetto seguito senza molta attenzione da chi ci ha preceduto - afferma Marinozzi - e che oggi grazie agli sforzi della nuova amministrazione e dopo essere passato per una Conferenza, seppur tardiva, di servizi, risulta in graduatoria. Ma i fondi ora non ci sono”.
C’è da aspettare. Intanto un bello sforzo economico del Comune, unito a quello della Protezione Civile, permetterà il risanamento di parte del convento che per 1.100 mq sarà destinato a Centrale Operativa Territoriale di Protezione Civile. Marinozzi assieme all’assessore ai lavori pubblici Rotoni ed al progettista si sono recati in Regione presso gli uffici della Protezione Civile per concertare le modalità dell’intervento che sarà appaltato agli inizi del prossimo anno.
Al termine dei lavori, che dovranno essere ultimati entro 18 mesi sarà, secondo l’architetto della Protezione Civile della Regione Marche, una struttura di quelle che non esistono in tutta la Regione. Un motivo di vanto e di orgoglio non solo per Servigliano ma per tutta la quinta provincia.
Limitatamente alla chiesa, dopo aver presentato al Ministero un progetto per il recupero con i fondi dell’otto per mille la cui scheda è tornata con esito favorevole da parte delle competenti commissioni, ma, per mancanza di fondi non potrà essere finanziata, il sindaco sta interessando tutte le autorità anche ecclesiastiche per recuperare un luogo di culto che, spiega il primo cittadino “...non possiamo permetterci di tenere in quel modo”.
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29/11/2005
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