Le Primarie. In America sono una cosa seria. Almeno all' apparenza. Ogni candidato, all'interno del suo partito, si batte senza esclusioni di colpi. Ognuno al nastro di partenza ha, sulla carta, uguale chances di farcela di fronte ai suoi elettori. E' un sistema che funziona. E' un sistema con il quale l'America della Carta di Indipendenza riafferma la validità di quella scelta fatta a suo tempo dai padri fondatori. E le Primarie in America servono a qualcosa. Dal loro verdetto emergono poi i due sfidanti alla corsa finale per la Casa Bianca.

Ma l'America se lo può permettere perchè in quel paese esiste un bipolarismo forte e consolidato. Esistono due partiti di alternanza ognuno con una storia ed una organizzazione di base centenaria.
Questi partiti si possono permettere che all'interno ci si “scanni” , elettoralmente parlando, onde arrivare ad un solo candidato. In Italia no. Perchè già in Italia ci si “scanna”, sempre elettoralmente parlando, tutto l'anno. Elezioni o meno. Perchè in Italia, dopo il Big Bang scatenato da “mani pulite” e dalla caduta del muro di Berlino i partiti che in qualche modo, sempre molto italiano, rappresentavano il nostro dualismo ( Pci e Dc) si sono frantumati in una galassia di meteoriti più o meno grandi in continuo pericolo di scontrarsi a sua volta tra di loro e frantumarsi in altre piccole meteoriti. E così all'infinito.

Da noi non dovevano servire a Prodi per riaffermare la sua popolarità tra gli elettori che lo hanno sempre eletto e votato e lo avrebbero rieletto comunque. Le Primarie in Italia avevano ben altro scopo. Sono state fatte ad hoc per “impastoiare” i vari Bertinotti, Rutelli, Mastella in previsione di un futuro governo. Facendoli partecipare a delle Primarie con il candidato già deciso a priori e sul quale erano consenzienti si sono difatto impegnati davanti al paese di CantroSinistra a riconoscere la leadership di Prodi. In questo modo, dovesse nascere un Governo Prodi, al primo segno di ricatto, egli potrebbe sventolare davanti al naso degli “impastoiati” il risultato di queste Primarie denunciandoli poi davanti all'elettorato.

Vere Primarie sarebbero state se “tutti” i rappresentanti dell'Unione che hanno partecipato come “comparse” si fossero presentati ai nastri di partenza con uguali chances, affrontandosi a viso aperto, ognuno cercando di portare avanti il programma del proprio partito. E alla fine ne sarebbe rimasto solo uno. Sarebbe stato lo sfidante del Centrodestra. Ed il suo programma sarebbe stato quello dell'Unione. Conquistato vincendo democraticamente (queste sì) le Primarie.

E gli elettori ? Gli elettori non sono stati chiamati a “votare” nel senso di “scegliere” perchè non c'era niente da scegliere essendo stato tutto già deciso. Sono stati chiamati a “ratificare” . Da bravi “notai”. E lo hanno fatto così diligentemente da prestarsi anche a “infiocchettare” la torta con qualche ciliegina tipo i voti dati a Bertinotti, Mastella, Di Pietro, e via dicendo. Ora questa “cosa” la si può definire come si vuole, in senso positivo o negativo che sia, ma non la si può certo chiamare “Primarie”. Un po' contorto ? E perchè ? Che forse Macchiavelli è nato in Baviera ?

A San Benedetto le Primarie per i Ds e gli altri partiti dell'Unione sono una gran scocciatura. Ora come ora non servono. Perchè a San Benedetto Gaspari va più che bene. E' conosciuto come persona seria, integra, ha un passato amministrativo di tutto rispetto (ex Vice Sindaco, ex assessore urbanistico) è un diesel che, scaldatosi a dovere, macina tutto e tutti.  Manca un pò di carisma ma si farà.

A San Benedetto non si deve “impastoiare” nessuno. perchè, con tutto il rispetto per le persone, Vallorani (Rif.Com.) non è Bertinotti, Merlonghi (Ital.Val) non è Di Pietro, D'Angelo (Verdi) non è Pecoraro Scanio. Potrebbe esserci un Paoletti-Rutelli. Ma qui ci hanno pensato i problemi interni a livello locale e provinciali a risolvere la faccenda. La Margherita alla fine si allineerà sul nome Gaspari non solo perchè lo condivida ma perchè, ora come ora, cercare un nome da anteporre a Gaspari è l'ultimo dei pensieri che preoccupa il “Commissario Straordinario” Paoletti impegnato a risolvere una situazione interna pressante e presente.

Le Primarie a San Benedetto non servono perchè ciò significherebbe andare un'altra volta alle urne. E andarci quattro volte in non più di sei mesi potrebbe essere troppo. Anche per un elettorato devoto e fedele come quello di CentroSinistra. L'unica ragione valida per farle era rappresentata dalla splendida candidatura dell'Ing. Giuseppe Benigni. Il quale ha però rovinato tutto con una entrata in scena catastrofica sia per tempi che per modi. Forse mal consigliato da registi con smanie di prime donne che dopo aver perso in Colonnella uno “specchio delle mie brame”  in cui specchiarsi hanno provato con il buon Peppe. Ma anche qui, lo specchio, per il momento, ha risposto picche.