Vittima di usurai minaccia lo sciopero della fame
Ascoli Piceno | Ho denunciato i miei aguzzini ed ora lo Stato mi ha abbandonato.
di Stefania Mistichelli
“Vittima di usurai e abbandonato dallo Stato. Non mi permettono di accedere ai fondi della legge 44/99; farò lo sciopero della fame davanti a Palazzo Chigi”.
Incredibile a tratti la storia di Giuseppe Corsini, gestore insieme alla sua famiglia dell’Hotel Panorama di San Giacomo. Questa la vicenda che da più di dieci anni coinvolge lui e tutta la sua famiglia: nel 1992 Giuseppe, da sempre commerciante, acquisisce insieme alla moglie la società Top Italy, che viene portata avanti da tutta la famiglia, figli compresi.
L’azienda dopo un primo momento positivo si trova a fronteggiare gravi perdite, tali da indurre le banche a formulare richieste di immediato ritiro di fidi e esposizioni. Tale situazione induce Giuseppe Corsini a cercare altrove finanziamenti, e a cadere nelle vischiose maglie dell’usura. Nel 1992 decise allora di denunciare i suoi aguzzini.
I tempi della giustizia però non furono così tempestivi, e nel frattempo, l’anno successivo la sua ditta fallisce. È un periodo difficile per Giuseppe e la sua famiglia, che oltre a vedersi confiscati tutti i beni, riceve minacce e subisce atti intimidatori di ogni tipo. Fortunatamente la giustizia comincia a fare il suo corso, e i primi usurai denunciati da Giuseppe vengono condannati a vari periodi di reclusione.
Questo induce la magistratura competente a sospendere il procedimento fallimentare, appurato che, come si legge in una nota integrativa della famiglia Corsini, “lo stato di dissesto era stato in gran parte dovuto al ricorso al prestito usuraio e di finanziarie che hanno portato la ditta al tracollo”.
Ma il dramma di Giuseppe e della sua famiglia, come si può intuire ancora in fortissime difficoltà finanziarie, non finisce qui: a peggiorare le cose sopraggiunge il comportamento della prefettura di Ascoli, in merito alla concessione dei finanziamenti e dei benefici previsti per le vittime dell’usura dalla L.44/99, richiesti dal figlio di Giuseppe. "Nonostante nella più recente giurisprudenza amministrativa si trovino riscontri in merito alla legittimità della richiesta, e che il Ministero degli Interni si sia invece dimostrato propenso ad accogliere la sua domanda - racconta Giuseppe - è da 7 mesi che la prefettura ci prende in giro, sostenendo che mio figlio non può beneficiare del fondo perché al momento dei fatti era ancora minorenne".
Giuseppe Corsini ha raccolto e documentato con pazienza in un fascicolo di 320 pagine tutto l’iter giudiziario che ha riguardato lui e lasua famiglia fino ad oggi , e chiede a gran voce giustizia. "Da cittadino rispettoso delle leggi ho fatto il mio dovere denunciando gli usurai che hanno rovinato me e la mia famiglia -denuncia- ora non abbiamo più un abitazione di proprietà e ci sentiamo abbandonati dallo stato". Solo con un atto plateale, come quello dello sciopero della fame, Giuseppe cercherà di farsi ascoltare.
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25/11/2005
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