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Donne e minori nella società odierna

Ascoli Piceno | Incontro promosso dalla Provincia, per riflettere sulle fasce più deboli, con l'intervento illustre del Dott. Imposimato.

di Anna Laura Biagini

La Provincia di Ascoli, con la collaborazione dell’Assessorato e Commissione per le Pari Opportunità, ha organizzato l’incontro pubblico Donne e minori, immigrati nella società odierna. Il convegno si è svolto venerdì 7 ottobre alle 16.30, nella Sala del Consiglio Provinciale, sita in Piazza Simonetti, con la coordinazione della Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità Maria Luisa Alberti Vittori.

Dopo il saluto del Presidente della Provincia Massimo Rossi, che ha ringraziato le numerose donne che hanno partecipato alla realizzazione dell’incontro, “così come l’idea politica di questa amministrazione si augurava”, dice Rossi, “per dare un punto di vista umano alla condizione del pianeta”, è intervenuta anche l’Assessore alle Politiche Sociali Licia Canigola. L’Assessore ha ricordato i numerosi e concreti impegni che la Provincia ha preso, aderendo a varie iniziative in favore delle donne, dei minori e in generale per il rispetto dei diritti umani, dall’istruzione alla salute, al lavoro. Anche il Consigliere dei Rappresentanti degli Immigrati Epiphan Dossuo Yovo, ha espresso la sua gratitudine e soddisfazione, anche da parte del collega assente Mohamed El Fanni.

L’incontro ha ospitato l’illustre intervento del Dott. Ferdinando Imposimato, Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione, che si è espresso in merito al traffico dei minori. Il Presidente ha riferito di tutta l’angoscia provocata dal suo lavoro sui minori, “parte debole e indifesa, che si può salvare non solo con la sensibilizzazione, ma soprattutto con l’allarme sociale, per combattere l’attuale stato d’indifferenza”. Il Dott. Imposimato ha illustrato alcuni dati sulla tratta dei minori per il mercato sessuale, 1.200.000 secondo l’Unione Europea, 2 milioni per le Ong. Tra questi l’80% tra quelli diretti in Italia, sono ragazze minorenni albanesi. Inoltre 120 milioni sono i bambini costretti a lavorare e molti altri scompaiono per il traffico d’organi. “Bisogna sapere, per agire in tema di stranieri. Cambiare prima di tutto la Legge Bossi-Fini, che invece di favorire l’accoglienza diffonde disagio. E denunciare chi è ai vertici e se ne approfitta. La tratta dei minori è molto più grave del terrorismo, una piaga del futuro. Solo favorendo l’integrazione, avremo una civiltà più giusta”.

A seguire è intervenuto il Responsabile dell’Associazione Noi ragazzi del Mondo, che fa capo alla Comunità di Capodarco, Don Franco Monterubbianesi. Don Franco ha invitato i presenti a riflettere sul tema dello sviluppo, “come può esserci”, ha detto, “se i bambini sono considerati una merce, invece di essere centro della nostra attenzione? Il sistema economico è viziato, dobbiamo investire nel Sud del mondo, in cambio avremo i valori che abbiamo perso, che il Sud invece custodisce ancora. Non devono più esistere stranieri, ma siamo tutti in viaggio verso la speranza, siamo cittadini del mondo”. Così si sente Anna, La signora boliviana collaboratrice di Don Franco, che ha portato la sua testimonianza, di come si può ridare fiducia alle persone, agendo alla fonte della loro povertà, di cui non sono la causa. Dice Anna “se stanno male là, è perché stiamo male qua”.
Ha concluso l’incontro il Dott. Marco Bufo, dell’Associazione On the road, con cui collabora la provincia nella lotta contro la prostituzione. Bufo invita ad andare al di là del visibile, a guardare oltre senza giudicare, “perché”, racconta Bufo, “c’è tutto un mondo sommerso di gente sfruttata, che non sa come liberarsi, come salvarsi. Sta a noi assumerci anche le nostre responsabilità”.

I colpevoli sono tra noi, ma la legge li punirà, si augurano tutti gli intervenuti. Noi possiamo prendere coscienza del brutto che ci circonda e andare avanti. Lottare e unirci a chi sta già facendo qualcosa, come la Provincia di Ascoli, schierata su più fronti. Progetti operativi, migliaia di euro stanziati per la cooperazione, un numero verde nazionale per chi ha bisogno d’aiuto e il Telefono Donna, aperto anche alle immigrate. Per non parlare dei mediatori culturali, “diffusi”, ricorda la Canigola, “ovunque l’immigrato c’è, dove lo straniero è visibile”.
Questo è solo l’inizio per un Tavolo per le Pari Opportunità, che non solo l’Assessore, spera duri per sempre.

07/10/2005





        
  



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