Sono stato chiamato in causa con nome e cognome pertanto replico a quella parte del “centrosinistra” nonostante la risposta precedente fosse stata fornita dai “Democratici e Popolari per il cambiamento”.

Mi domando se in politica abbia ancora senso il significato letterale delle parole in quanto dalla lettura delle affermazioni del centrosinistra si evince tutt’altro.

Chi purtroppo continua a perdersi in chiacchiere sono proprio loro. Noi pensiamo ai problemi dei cittadini e come risolverli nonostante le molte difficoltà. Nella risposta del nostro gruppo, letteralmente, si afferma che: finalmente la minoranza ha compreso l’importanza della legalità e trasparenza; in merito alle poltrone si sottolinea che sono stati gli elettori a decidere; infine si propone una Commissione di inchiesta per verificare il rispetto di questi principi.

E’ forse una minaccia verificare la legalità degli atti dell’ultimo decennio? Voglio ricordare, inoltre, che il sottoscritto ha sollevato molti casi e a differenza di quanto riportato nelle affermazioni del centrosinistra, i risultati non sono stati nulli anzi, un esempio per tutti: i premi delle assicurazioni R.C. per gli amministratori rimborsati dagli stessi, altri casi sono ancora in itinere. Sono chiamato in causa proprio per rancore di chi mi voleva fuori dalla politica invece… e quando si fa’ riferimento a certe delibere bisogna indicarne i dati precisi come il sottoscritto era solito fare dall’opposizione.

Se la minoranza vuol sapere quale altra strada resta: indichi i fatti, che definisce una volta illegali l’altra illegittimi, con precisione e se necessario ne faccia inoltro all’Autorità competente, ma politicamente chieda una commissione d'inchiesta noi saremo disposti ad appoggiarla. Il sottoscritto non ha dimenticato i propri principi, non mantiene il quieto vivere per la poltrona, soprattutto non usa insultare gli altri, i cittadini questo hanno capito e la storia personale lo attesta.

*vice sindaco del comune di Sant'Elpidio a Mare