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Razzo Del Duca: confermata dal Gip la permanenza domiciliare

Ascoli Piceno | Il sedicenne dovrà restare in casa senza recarsi a scuola.

di Stefania Mistichelli

Continua l'iter giudiziario per E.M., il minorenne responsabile del lancio del razzo al Del Duca domenica 16 ottobre. Oggi all'udienza di convalida della misura cautelare il GIP del Tribunale dei Minorenni di Ancona Giovanni Maria Manzoni ha convalidato la permanenza domiciliare, misura simile a quella degli arresti domiciliari per gli adulti.

Il ragazzo  dunque nei prossimi giorni dovrà rimanere in casa, senza poter recarsi a scuola, e sfruttare questo tempo per "riflettere". Tra i motivi della decisione forse anche un'esigenza cautelare nei confronti del ragazzo, minacciato di morte attraverso una lettera anonima oltre che oggetto di insulti su alcuni siti di tifosi dell'Ascoli Calcio.

E.M. nella mattinata di ieri aveva già dichiarato davanti al PM di essersi pentito e di pensare che il razzo segnalatore fosse in realtà un fumogeno. Così d'altronde lui e i suoi familiari chiamavano abitualmente il pupo giallo del kit nautico presente nella barca, uguale a quello che E.M. aveva trovato questa estate durante una serata passata in spiaggia con gli amici.

Sempre oggi il padre del ragazzo è stato ascoltato dal PM sulla questione del kit nautico di razzi segnalatori sequestrati dai Carabinieri.

Infatti la serata di domenica 16 il padre di E.M. si era recato a San Benedetto con gli agenti della Digos per prelevare il kit in dotazione obbligatoria alla sua barca, i quali dopo aver verificato che non mancava nulla glielo avevano restituito in custodia, raccomandandosi di tenerlo a disposizione.

 Quando il venerdì successivo i Carabinieri, recatisi a casa di E.M., hanno chiesto al padre del ragazzo se avesse qualcosa da dichiarare, lui si è limitato a segnalare il kit , che aveva custodito nel garage, ai militari che lo quindi hanno sequestrato.

Tutto chiarito dunque: l'uomo ha infatti dichiarato di di aver incaricato questa estate una persona competente di sostituire il kit scaduto, potenzialmente pericoloso, con uno nuovo e che la stessa si era occupata di smaltire il vecchio.

25/10/2005





        
  



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