Grande festa per lacquedotto ad Arquata del Tronto
Arquata del Tronto | Celebrazioni religiose e civili, ricordi e speranze per il futuro. Unica grande assente la Provincia
di Anna Laura Biagini

L'inaugurazione della mostra "La galleria dell'acqua"
Si è svolta ieri ad Arquata del Tronto, la prima giornata di celebrazione per il 50° Anniversario della costruzione dellacquedotto del Pescara. Autorità civili e religiose, reduci e cittadini, sono accorsi per i festeggiamenti. Dopo la Messa celebrata da S.E. Silvano Montevecchi, Vescovo di Ascoli, che nellomelia ha esortato a dare, chi può, anche a questa gente, affinchè possano restare nella loro terra. In cambio pregherò per voi, le celebrazioni si sono spostate alla Rocca di Arquata, dove il Sindaco Aleandro Petrucci ha inaugurato la mostra fotografica La galleria dellacqua Viaggio tra le immagini storiche di unopera memorabile.
Lallestimento dellesposizione, curato da Adriana Massicci, consiste nella documentazione fotografica dellarchivio storico della Ciip, sulla costruzione dellacquedotto. E un omaggio ai lungimiranti amministratori dellepoca e alla fatica degli operai che vi lavorarono. Oltre ad una ventina di foto, sono esposti i giornali che riportarono la notizia della presenza del Presidente Gronchi allinaugurazione dellopera, volumi e libro dei progetti, più due poesie del poeta ascolano Cagnucci, che descrivono gli alterni umori degli abitanti sul progetto. Il percorso termina con la proiezione di un dvd Il magico mondo dellacqua, documentario riepilogativo sulle attività della Ciip.
Oltre ai ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato allopera e allanniversario, il Sindaco Petrucci non può non chiedere di nuovo, nel suo discorso inaugurale, risposte per la proposta dimbottigliamento dellacqua. Ma la Provincia è la grande assente della serata e un po Petrucci si sente responsabile. Quando ho detto che non erano i benvenuti, non intendevo aggredirli, al massimo verbalmente. Intendevo solo dire che non vogliamo essere presi in giro, vogliamo risposte. Rossi non si deve far intimidire da un piccolo sindaco di montagna. Ripeto solo, in questi 50 anni di vita dellacquedotto, che gliene è venuto alla montagna? E dal 16 Settembre 2004 che abbiamo il parere favorevole di tutti sullimbottigliamento, chiedo alla Provincia che superi le ideologie e ci dia una speranza per il futuro.
Insiste ancora il Sindaco, la democrazia partecipativa di cui tanto parla Rossi prevede anche il confronto con la gente del posto, mi dispiace che non sia qui. I km della provincia sono 90 e Arquata ne fa parte, è uno dei comuni più estesi ma più poveri. Petrucci si appella ai potenti, affinchè rendano reale laugurio finale, che il taglio del nastro si ripeta presto, allo stabilimento che darà dignità alla montagna.
Anche il Consigliere Castelli, presente allevento, si schiera con Petrucci, riflettendo su quanto sia triste che due istituzioni non si intendano. Spero che questa telenovela trovi compimento, perché è grottesco che Rossi se la prenda, con i meno abbienti della provincia.
Il Senatore Ciccanti invece concentra le sue aspettative sullo sviluppo, che possiamo essere ricordati in futuro, dice, così come noi ricordiamo quella generazione per cui oggi siamo qui riuniti.
Petrucci, prima di recarsi al ristorante La Cammartina per la cena di gala, regala alle autorità presenti unimmagine di Arquata stampata su tela. Quella per il Presidente Rossi spero di recapitarla in futuro, dice il Sindaco, che durante la cena fa anche una promessa, mi recherò ad Ascoli domenica prossima per i festeggiamenti. Ma non organizzerò proteste come avevo annunciato. Me ne starò buono, aspettando risposte. La cena è poi proseguita in allegria.
Lultimo pensiero però vorrei dedicarlo agli operai reduci, che parteciparono alla costruzione dellopera grandiosa. Alcuni di loro che lamministrazione comunale è riuscita a rintracciare, sono stati premiati con una targa ricordo. Tra di essi la sig.a Emilia Ciarrocchi, vedova da 50 anni, perché perse il marito in un incidente in galleria e che per tutti questi anni ha cresciuto da sola i suoi due figli.
E il sig. Giuseppe De Angelis di Pescara del Tronto, a cui chiedo di raccontare i due anni passati a scavare. Parlando con lui mi rendo presto conto che chi vi lavorava, non ha mai realizzato il progetto imponente che stavano realizzando, importante sia per le poche tecnologie con cui è stato fatto, sia per la grandezza, sia per lutilità dello stesso. Il sig. De Angelis ricorda solo la fatica, le settimane lontano da casa, le corse in bici su per la montagna, la pericolosità delle gallerie non puntellate. Poi tutto è finito, il lavoro non cera più. Provo a rammentargli la gioia immensa, del giorno in cui lacqua arrivò dai rubinetti in tutta la città. Ma lui mi risponde candidamente che la gioia fu solo per gli ascolani, noi dacqua ne avevamo già in abbondanza.
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17/10/2005



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