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Lei, la musa: un magico incontro tra pittura e poesia

Ascoli Piceno | La professoressa Monica Salinelli in un commosso omaggio al padre Mario

di Anna Laura Biagini

L’universo femminile vasto e misterioso è il soggetto della mostra dell’artista Monica Salinelli, toscana ma ascolana d’adozione, che ieri ha inaugurato la sua mostra Lei, la musa, esposta a Palazzo dei Capitani dal 15 al 24 Ottobre. 25 nudi di donna surreali e colorati, incarnazioni dei diversi stadi della vita, ma anche delle diverse emozioni. Donna-fiore, donna-quercia, donna-madre, donna-fuoco, la donna come corpo che assume su di sé le metamorfosi della vita.

Figure senza volto, “per non distogliere l’attenzione”, dice l’autrice, ma anche suggerisce Stefano Papetti, Direttore della Pinacoteca Civica di Ascoli, “per sottolineare che l’esperienza di vita dalla quale nasce questa interpretazione artistica non è soltanto individuale, ma estesa a tutte le donne”. Le donne, muse ispiratrici anche delle poesie di Mario Salinelli, padre di Monica ma anche giornalista Rai e autore televisivo, carismatico artista, poeta creativo e sognante, innamorato delle donne della sua vita, a cui dedica i suoi componimenti.

“L’ultimo dei romantici”, lo definisce la pittrice, “l’ultimo dei signori. Papà incontrò molte personalità importanti, anche Marylin Monroe e fu alla Casa Bianca in occasione del bicentenario di Lady America. Aveva una sua ricetta di vita, un progetto per domani fatto di allegria, sogno, mai buttarsi via, mai buttare la spugna, ma bensì volare alto”.

Ed è quello che fa Monica Salinelli, che espone i suoi quadri e presenta il libro Lei, la musa, in cui ha ordinato le poesie paterne. Un lavoro doppio, interiore, con cui ha portato alla luce la sua maturità artistica e personale. “Si conclude il ciclo padre-figlia, Monica è pronta finalmente a volare con le proprie ali”, commenta la prof.ssa Franca Maroni, estimatrice e amica dei Salinelli. Continua la Maroni, “la donna di Monica è la bellezza, la grazia, l’energia primigenia che fa evolvere l’uomo”. Si ritrovano nei suoi ritratti, le stesse figure cantate dalle poesie paterne.

La magia paterna s’infonde nella figlia, anche nei portafortuna, le magies le chiama la pittrice, che si diverte a regalare ai suoi ospiti come augurio. Triangolo e cerchio, figure primordiali che riportano alla creazione. Ogni ciondoli un messaggio di amore, energia, forza.

La mostra non è solo messaggio visivo ma anche corporeo, linguistico e vocale. Fa parte dell’installazione la voce costante di Mario Salinelli che recita le sue poesie in sottofondo e l’applicazione di versi della pittrice accanto alle sue opere, “non freddi titoli”, spiega, “ma pensieri miei personali”. Come un po’ autobiografico è il soggetto dei quadri, “stessa donna, diverse emozioni”, racconta la Salinelli, “ma in fondo sono io”. Velature di colore sui corpi che riflettono e allo stesso tempo contengono, la trama complessa dell’essere donna.

La mostra, già esposta ad Acquaviva probabilmente avrà altri allestimenti, nel frattempo Monica Salinelli ha già in mente per il futuro, un progetto teatrale ancora in fase di elaborazione, sempre dedicato alle donne. Continuerà comunque ad insegnare Storia dell’Arte al Liceo della Comunicazione di Ascoli, da cui ha portato tre sue alunne (Stefania Alessi, Sara Mignini e Melania Alessandrini), che faranno da modelle il sabato e la domenica pomeriggio, ad esercitazioni dal vero.

Monica Salinelli tra pittura, teatro e poesia è finalmente un’artista completa, cresciuta, una donna, come quella che ispirò suo padre Mario Salinelli, cioè la madre di Monica. Ora il cerchio è completo e l’artista può inaugurarne un altro con i propri figli, che dice “sono stati il mio sostegno in questa avventura. Senza di loro, non ci sarei riuscita”.

16/10/2005





        
  



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Un'opera della Salinelli
Un'opera della Salinelli
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