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Il confine nel tempo. Marche e Abruzzi dalla preistoria all’Unità

| ANCARANO – Gli atti del convegno organizzato in contemporanea nel 2000, fra il comune di Ascoli Piceno e quello di Ancorano, in un volume che sarà presentato sabato prossimo 22 ottobre 2005 nell’Auditorium di Ancarano

Il confine nel tempo. Marche e Abruzzi dalla preistoria all’Unità : questo il titolo del convegno organizzato in contemporanea, nel 2000, fra il comune di Ascoli Piceno e quello di Ancarano. Nell’occasione si diede vita a una tre giorni dedicata all’analisi e all’approfondimento dei molteplici aspetti culturali, geografici, religiosi e artistici che per secoli hanno legato le vicende di Ancarano, appunto, e il capoluogo dei Piceni; grazie a quel lungo e faticoso lavoro, inoltre, vennero alla luce diversi aspetti inediti raccolti in un volume che sarà presentato sabato prossimo 22 ottobre 2005 nell’Auditorium di Ancarano, con inizio alle ore 17,30.
 
Relatori del convegno saranno Rosario Villari, membro dell’Accademia dei Lincei, Walter Capezzali presidente della Deputazione della Storia Patria per l’Abruzzo e Gilberto Piccinini titolare della stessa Istituzione per le Marche. Insieme a loro Roberto Ricci e Andrea Anselmi, due soci delle rispettive Deputazioni che hanno curato gli aspetti dell’organizzazione sia del convegno del 2000 che la stampa del volume. Al tavolo dei convegnisti ci sarà anche Olimpia Gobbi, assessore alla Cultura e all'Istruzione della Provincia di Ascoli Piceno e docente all’Università di Macerata.
 
Tra le tante relazioni riportate nel volume spicca quella di Roberto Ricci, Castrum Ancarani ovvero una storia-storie di confine incentrata sul paese vibratiano che per secoli è stato uno “staterello” autonomo e al tempo stesso legato in parti uguali con il Papato e con il Regno delle Due Sicilie; è presente anche il lavoro di Renata Grifoni dal tema “‘Territorio tra Abruzzo e Marche dal neolitico all’Età del Bronzo”, quello di Nora Lucentini “Testimonianze dell’Età del Ferro sul confine del Tronto”: vanno doverosamente citate, inoltre, le relazioni di Vincenzo D’Ercole dal titolo “Segni archeologici dei confini nell’Abruzzo Preromano”, quella di Enzo Catani “La Salaria da Asculum a Castrum”, quella di Valerio Casadio “Gentilizi romani al di qua e al di là del Tronto”, quella di Lidia Paroli “Castel Trosino: una necropoli tra Romania e Longobardia” e quella non ultima di Salvatore Diglio, professore associato di Geografia dell’Asia e dell'Africa all’Istituto Orientale dell’Università di Napoli sul tema “La cartografia minore delle aree del confine del Tronto”, ovvero la sorpresa del convegno dal momento che trattava di cartografie politiche risalenti al 1600 scoperte casualmente nell’Archivio Segreto Vaticano e in quello degli Affari Esteri dell’Archivio Borbonico a Napoli.
 
Un altro inedito, infine, emerso durante le tre giornate di studio tenutesi sempre nel 2000, furono le pubblicazioni cinquecentesche dei Fratelli Facii esposte da Luciano Artese.
 

14/10/2005





        
  



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