Insicurezze. Bisogni. Nuovo ospedale. Liste d’attesa. Tanti i problemi da discutere sul servizio sanitario delle Marche. Ancora di più le necessità per un territorio fermano da sempre orfano di attenzioni da parte dell’Ente regionale. Se ne è parlato oggi pomeriggio in un convegno organizzato dai Ds presso la Sala multimediale. Un incontro che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’agricoltura Paolo Petrini, di quello alla sanità Almerino Mezzolani e del segretario provinciale Ds Francesco Verducci, con il coordinamento della capogruppo dei Democratici di sinistra fermani Adriana Compieta.

 

Un dibattito particolarmente lungo ed articolato, una larga parte del quale è stata riservata agli interventi del numeroso pubblico, composto principalmente da istituzioni locali (tra gli altri il sindaco di Porto San Giorgio Brignocchi e quello di Montegiorgio Achilli) e operatori della sanità, tra cui la direttrice della zona territoriale 11 Tiziana Bentivoglio.

 

Molte le questioni sollevate  nei vari interventi che si sono succeduti nel pomeriggio, tante le risposte e le richieste indirizzate ai vertici regionali. A tener banco più di tutto è stata la questione del nuovo ospedale. Un nosocomio provinciale, capace di costituire un punto di riferimento per tutto il territorio della zona 11 e non solo per il suo capoluogo. Va anche oltre il sindaco di Montegiorgio Luciano Achilli: “Il futuro sanitario delle Marche avrà due grandi poli: Ancona per il centro-nord e, se si lavorerà bene realizzando un grande progetto all’avanguardia, credo che il nuovo ospedale di Fermo possa essere il grande polo del centro-sud della regione”.

 

Ma se questo tema costituisce il futuro, molti altre sono le questioni attuali. Un problema è quello delle carenze di posti letto dell’ospedale Murri, che presenta anche la lacuna di una difficile ubicazione, e soprattutto un pronto soccorso criticato da più voci. “Purtroppo in quel pronto soccorso è stato commesso cinque anni fa un grave errore tecnico, e chi lavora oggi deve cercare di compensare le falle del passato” ha sottolineato la dottoressa Tiziana  Bentivoglio. Critiche anche al progetto di realizzazione di una “clinica del piede”, offerta utile in particolare a soggetti anziani e diabetici, considerato superfluo da alcuni. Tra gli interventi anche un richiamo per la destinazione di fondi, circa il 2%, alle dipendenze patologiche, fenomeno in aumento nel territorio. Altra necessità da risolvere a breve è quella di annettere alla zona 11 anche i comuni della provincia di Fermo non ancora compresi, come Amandola e Pedaso.

 

Infine, un problema che gli ospedali di Fermo e del fermano accusano da tempo: un’immagine, una sensazione ormai abbastanza diffusa tra la gente, di strutture carenti, con servizi non all’altezza ed assenza di personale. Immagine per cui frequentemente capita che malati del territorio preferiscano “migrazioni” curative. Un volto degli ospedali della zona che richiede probabilmente la prima delle inversioni di tendenza.