Nel 2001, insieme ad un gruppo di amici, preoccupati per la piega che aveva assunto la politica locale (caratterizzata da un sindaco che rappresentava per il suo fare dispotico, specie in ambito urbanistico, una ferita aperta all’esercizio della democrazia) ritenemmo opportuno farci carico di cambiare le cose impegnandoci in politica.

A tal fine, in quanto esponenti della società civile, ritenemmo opportuno predisporre un programma per la Città, trovare convergenze con gli esponenti della società politica di centrodestra e individuare un personaggio che avesse delle precise connotazioni “anti-perazzoliane”. La scelta ricadde su di un noto professionista prestato alla politica per spirito di servizio, apparentemente schivo e moderato; vero alter ego rispetto al sindaco dimissionario. Poiché assolutamente carente dal punto di vista politico ed amministrativo, la sua accettazione da parte della coalizione di centrodestra fu affidata al sottoscritto e per la successiva fase di governo della città si sarebbe affidato ai consiglieri più esperti.

Le linee fondanti l’aggregazione coalizionale furono affidate ad un pool di esponenti delle diverse componenti presieduto dal sottoscritto quale coordinatore politico.  Attraverso il programma concordato indicammo quale indirizzo avrebbe dovuto avere l’azione politico-amministrativa e quale futuro avrebbe dovuto avere la Città. Purtroppo fummo ingannati e, dopo la vittoria, tutti i progetti furono disattesi per la perversa azione di gruppi di potere che condizionarono il sindaco ed i politici di maggioranza quali titolari prioritari dell’azione sociale. Quel che facevano non era sempre per il bene di tutti i cittadini ma più sovente per qualcuno in particolare.

Non lo potevamo accettare e per questo fummo costretti a radicalizzare lo scontro per essere coerenti e leali nei confronti degli elettori; per consentire, con una attenta azione di controllo e di indirizzo, le numerose realizzazioni nel campo dei lavori pubblici che oggi i cittadini di S. Benedetto vedono sotto i loro occhi e per impedire il tentativo di mettere le mani sul territorio e sul suo assetto urbanistico come in precedenza era stato tentato dal centrosinistra con il PRUSST Abruzzo-Marche. 

Con la caduta del Palazzo, a causa delle irrisolvibili incongruenze, è oggi necessario ripartire da un progetto che abbia valore per una Città come S. Benedetto che ha ancora tante potenzialità inespresse. Crediamo per questo di dover realizzare una coalizione moderata ed equidistante dai blocchi costituiti che garantisca al tempo stesso governabilità e lealtà al mandato elettorale.
Su queste basi ci impegniamo a proseguire l’opera iniziata nel 2001 - interrotta per motivi di forza maggiore -  senza preclusioni per il centrodestra o per il centrosinistra nella tensione ideale e materiale di mettere al centro dell’azione politico-sociale i bisogni dei cittadini e le esigenze del territorio.  

*NAS - Nuova Alleanza Sambenedettese