La crisi  occupazionale nel nostro territorio assume contorni sempre più gravi e preoccupanti . La minaccia di messa in mobilità di 107 lavoratori della SGL CARBON ( oltre a quella di 40 dipendenti della SAGI )  si aggiunge ad un elenco che sembra purtroppo  non avere fine. Intendiamo esprimere la nostra solidarietà a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie, oltre che la  vicinanza di tutto il partito in un momento così delicato che si aggiunge alla già precaria condizione determinata dal governo Berlusconi.

 

Abbiamo già sollecitato ogni livello istituzionale ad un confronto con “l’azienda” ed alla riattivazione di quel tavolo che aveva avviato una riflessione sulle possibili soluzioni. E’ evidente come non si possa ragionare e decidere serenamente in una condizione di emergenza e precarietà come quella attuale in cui alcune azioni unilateralmente intraprese appaiono come una vera e propria forma di pressione . Il primo passo dovrà quindi essere quello della revoca della procedura inopinatamente avviata.

 

Ogni successiva decisione , poi, dovrà avere come primo punto di tutela  il mantenimento del livello occupazionale, anche per il futuro.

 

La riconversione di quella area , anche nel senso indicato dallo studio dell’Armal, appare come una prospettiva di crescita dell’intera città. Vi è , in particolare, una opportunità nella ricerca di nuove tecnologie in alcuni campi caratterizzati da situazioni di emergenza, come ad esempio le fonti alternative di energia. In tale ottica vi può essere anche una possibilità di sviluppo per l’ Università di Ascoli.

 

Solo soluzioni indirizzate in questo senso sono anche  in grado di garantire a tutti i  dipendenti un reddito certo negli anni a venire.  A ciò si aggiunga  che occorrono risorse nazionali ed europee e che queste si reperiscono solo per grandi progetti. Siamo disponibili ad un confronto su altre soluzioni che soddisfino  questi requisiti scartando quelle che offrono scarse prospettive di sviluppo e crescita per il futuro.