Ieri sera lo chalet Malibù di Porto d'Ascoli ha ospitato Silvia Ballestra che ha presentato il suo ultimo libro “Tutto su mia nonna”.

Ad interrogarla sulla sua ultima fatica un'insolita intervistatrice, Nicoletta Vallorani, che ha cercato di indagare gli aspetti più significativi del romanzo.

Partendo dal titolo Silvia Ballestra, con l'allegria e lo slancio che la caratterizzano, ha tentato di fornire agli ospiti presenti, peraltro numerosi, allo chalet Malibù,un quadro particolareggiato e personalissimo dell'ultima pubblicazione e della sua concezione di letteratura.

“ Ho sfruttato la figura di nonna Fernanda per scrivere una storia di donne e una storia di quotidianità. Mia nonna era una persona che ben si adattava a diventare personaggio letterario, non tutti godono di questa peculiarità. C'è chi dice che per fare un personaggio ci vogliano ben dodici persone realmente esistenti, perché un personaggio letterario presenta tratti e caratteristiche e sfumature che difficilmente si rintracciano in un unico individuo. Nonna Fernanda era uno spunto molto ricco e già avevo sperimentato la sua idoneità a diventare parte delle mie storie.”

Non si può dire comunque che la nonna sia la protagonista, visto che molto più spazio è dedicato alle sue figlie, le quattro Marzialetti, e alle sue nipoti. L'autrice stenta a definire il libro “autobiografico”, poiché sostiene
“ Nonostante la coincidenza di molti nomi ed esperienze e caratteristiche dei personaggi con il mio vissuto, questa storia ha una sua identità autonoma, prende spunto dalla mia vita ma, una volta divenuta romanzo, non coincide più con la mia vita.”

Il fatto che prevalgano i personaggi femminili non esclude delle presenze maschili significative, dal nonno Vittorio che gode evidentemente della stima della nipote – narratrice, al padre a cui si fa sempre riferimento con l'appellativo di “Norman”, omettendo il vero nome, per finire col marito della narratrice menzionato a fine romanzo come “signor Ruben”.

Il fluire scorrevole della storia è poi interrotto a tratti da dialoghi pseudo – platonici tra la narratrice ed un “ospite passante”, che è poi il lettore, il quale interviene criticando e commentando come voce esterna l'opera della scrittrice ed linguaggio utilizzato. In questo modo il racconto viene bloccato per dare spazio alla riflessione metalinguistica.

A lungo la Vallorani si è soffermata sulla questione linguistica e metalinguistica, sull'uso del dialetto come sulla presenza dell'ospite passante Sabrinu Pirandello: alle dissertazioni sullo stile narrativo e sulle pause metalinguistiche Silvia Ballestra risponde sorridendo “volevo solo dare un po' fastidio al lettore, tenerlo un po' in sospeso e concedermi un vezzo”.

L'appuntamento ha chiuso la stagione di “Scrittori sotto le stelle” , organizzata da Confesercenti, Fiba , SIL e La Bibliofila,  e l'ha chiusa in bellezza, grazie alla presenza di due importanti esponenti della letteratura contemporanea che fanno onore e promozione alle Marche. La Vallorani nativa di Offida ma cresciuta a San Benedetto e la Ballestra nativa di Porto San Giorgio e cresciuta a Grottammare, entrambe attualmente residenti a Milano.

Importanti testimanianze dal pubblico in particolare del Professor Renato Novelli e della Professoressa Benedetta Trevisani.

Una dimostrazione, anzi due, che il territorio marchigiano offre lo spunto e lo spazio ai talenti artistici, talenti che il più delle volte restano legati alle loro origini e delle loro origini si fanno portavoce a livello nazionale.