Ho letto divertito la nota dei “Verdi” di San Benedetto con i quali, si intende, condivido solo il colore. Biografi più illustri non avrei potuto desiderare!

Ma poiché sono ancora in vita (abitualmente i biografi fioriscono quando non si ha più possibilità di replica), desidero fare due precisazioni:

1) dalla “Lista Martinelli” sono nati anche il Partito Repubblicano (con Michele Bagalini, poi defenestrato dal prof. Felicetti),  il Partito Socialdemocratico con Simeone Zappasodi, il Nuovo PSI con Braccetti. Non capisco perché sia stata menzionata la sola Lega Nord!

2) più di un “Verde” ha partecipato quale esponente politico nelle liste civiche locali e nazionali e nessuno ha mai pensato di fargliene una colpa o un motivo di derisione.

Non penso neppure lontanamente ad una mia “leadership” nel centrodestra, né tanto meno ad una mia “origine superiore”, non mi propongo di guidare le truppe della CdL o di far uso di “qualche ascaro di rincalzo” per giungere al potere. Che fantasia!

Ho un solo merito: subito dopo l’elezione di Martinelli mi sono accorto d’aver sbagliato e, “lui folgorante in solio”**, ho smesso di sostenerlo. Mi sono accorto che era peggio dell’autoritario Perazzoli; peggio perché autoritario sotto mentite spoglie, perché “lupo travestito da agnello” come felicemente intuito da Simeone Zappasodi. 

Massimo Fini, in un recentissimo editoriale, dice: “E non c’è niente di peggio di un autoritarismo che si presenti sotto le forme della libertà, perché non ha i vantaggi, né della Libertà né dell’Autorità, ma il peso d’entrambe”.

Io me ne sono accorto nel giugno del 2001, e da allora lotto contro questa amministrazione per il bene della mia cittadinanza; “vergin di servo encomio e di codardo oltraggio”**.

 

*capogruppo della Lega Nord