L'Ulivo contro Sestri: "è incompatibile, lo ammetta di fronte ai cittadini"
San Benedetto del Tronto | Ultimatum alla maggioranza: "non intendiamo più discutere di Piano Idea. Aspettiamo il Piano Regolatore in Consiglio Comunale".
di Giovanni Desideri
"L'assessore all'urbanistica Sestri la smetta di provocare la vecchia Amministrazione sui presunti rapporti con un gruppo ristretto di imprenditori. Sestri spieghi alla città e al Consiglio Comunale perché non ha preso parte alla votazione in giunta sul project financing riguardante lo stadio!".
Non "stoccate", non con il fioretto: per il fortissimo attacco nei confronti della politica urbanistica della giunta Martinelli l'Ulivo di San Benedetto usa l'artiglieria pesante. Lo fa attraverso diversi esponenti del centrosinistra locale, da Giovanni Gaspari (già vice sindaco della seconda giunta Perazzoli ed attuale capo gruppo DS in Consiglio Comunale) al consigliere DS Gabriele Franceschini, ai coordinatori locali dei Repubblicani Europei (Giovanna Calabresi), dei Comunisti Italiani (Giovanni Menzietti) e della Margherita (Andrea Manfroni).
Dove come e quando: nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, mercoledì 19 novembre, a mezzogiorno, presso il Comune di San Benedetto.
Tema: l'incompatibilità di Sestri a ricoprire l'incarico di assessore all'urbanistica, le concessioni edilizie e i ritardi della giunta Martinelli, particolarmente evidenti proprio in questo settore, a detta dell'opposizione.
L'Ulivo getta ombre nerissime sulla mancata partecipazione di Sestri a quel voto, di sua competenza specifica: si sospetta che l'assessore nasconda interessi in imprese edili, tale da risultare incompatibile a quel voto come al suo stesso ruolo di amministratore. Quali interessi? "Su questo dovrà rispondere Sestri stesso", risponde Gaspari per tutti, che prosegue: "nessuno dei vecchi amministratori aveva interessi in società edili. Non sappiamo se gli attuali possano dire altrettanto. E non vorremmo che l'eventuale incompatibilità di Sestri faccia il paio con quella di Piunti quando si trattò di deliberare la vendita della farmacia comunale".
La seconda accusa non è meno pesante della prima: "questa Amministrazione ha rilasciato concessioni edilizie in appena un mese quando l'iter normale prevede tempi più lunghi. E sono state concesse aree strategiche, come l'ex mercato ortofrutticolo di via Toti, la ex Cardarelli, la ex fabbrica delle lampadine di via Manzoni. Oggi hanno forse in mente altre operazioni per impoverire la città".
Soldi spesi, risultato cercasi. Gli esponenti dell'Ulivo ricordano: "nel programma di questa Amministrazione si parla del nuovo Piano Regolatore, di fatto, come della "madre di tutte le riforme". Poco dopo il suo insediamento il sindaco Martinelli diede incarico di redigere il progetto, spendendo 400 mila euro, ma ancora stiamo aspettando che avvenga la presentazione in Consiglio Comunale del "Piano delle Idee", che peraltro è uno strumento previsto in altre Regioni, ma non nelle Marche".
Dagli amici mi guardi Iddio. "Il Piano è bloccato per diatribe, divisioni e polemiche, tutte interne alla maggioranza. Di questo soffrirebbe tutta la città e alcuni quartieri più di altri: Fosso dei Galli, Agraria, Ponterotto. La colpa non è da imputare a nessuno se non allo stesso assessore Sestri, accusato apertamente dal suo alleato, vice coordinatore di Forza Italia e assessore alle politiche sociali, Nazzareno Pompei, di avere scarso spirito di iniziativa e di attendismo. Siamo inoltre preoccupati per il ricatto politico che Sestri formula quando paventa una "paralisi edilizia" a San Benedetto. Noi parliamo invece di "edilizia sostenibile", ovvero di case che i giovani possano permettersi con il loro salario. Andrebbero per esempio calmierati i prezzi mercato".
L'ultimatum. "Noi dell'Ulivo non intendiamo più discutere di "Piano Idea". Vogliamo ormai che il Consiglio Comunale possa analizzare il progetto definitivo del nuovo Piano Regolatore. Se lo stesso Piano di Spiaggia non viene inquadrato nel Piano Regolatore corre il rischio di essere uno sgorbio, né carne né pesce. Per non dire che anche sulla Sentina questa Amministrazione ha cambiato idea almeno quattro volte in due anni e mezzo".
Né Piano Regolatore, né dimissioni. "Il sindaco aveva detto che se il Piano Idea non fosse approdato in Consiglio Comunale entro Natale si sarebbe dimesso: non accadrà né l'una né l'altra cosa, perché si tratta di un sindaco che ci ha abituati ad annunci, impegni anche formali e promesse mai mantenuti. In due anni e mezzo questa Amministrazione non è riuscita a fare niente. Sul Piano Idea finora non è arrivata alcuna proposta nemmeno alle competenti Commissioni Consiliari: il ritardo è da imputarsi soltanto alla manifesta incapacità degli attuali amministratori".
Conclusione. "Presso le Commissioni fioccano invece le richieste di varianti al Piano Regolatore attualmente in vigore, sicché abbiamo degli amministratori bugiardi, oltre che incapaci di mantenere le promesse sulle riforme che avevano annunciato. In passato accusavano continuamente il centrosinistra di fare la propria politica urbanistica a colpi di varianti. Bene, loro ora fanno la stessa cosa: per la realizzazione di una nuova sede della clinica privata "Stella Maris", davanti all'Istituto Tecnico Commerciale, per variare un accordo di programma all'ex mattatoio, per riaprire lottizzazioni scadute dieci anni fa, per destinare aree già "commerciali ed artigianali", in "direzionali". È un'Amministrazione che dice una cosa e ne fa un'altra!".
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19/11/2003
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