Formazione e lavoro ai detenuti all'interno del carcere di Ascoli
Ascoli Piceno | Il lavoro e la formazione come strumenti di rieducazione e di riscatto sociale. E' questo il senso del "corso di legatoria e rilegatoria del libro" che da ben 13 anni si svolge nel supercarcere di Marino del Tronto.
Il lavoro e la formazione come strumenti di rieducazione e di riscatto sociale. E' questo il senso del "corso di legatoria e rilegatoria del libro" che da ben 13 anni si svolge nel supercarcere di Marino del Tronto . Il corso, promosso dal Centro per la Formazione Industriale di via Cagliari diretto dalla dott.ssa Daniela D'Angelo, è terminato recentemente con l'esame finale brillantemente superato dai 12 ospiti della casa circondariale che hanno partecipato alle lezioni ed ottenuto la qualifica corrispondente con la possibilità di iscriversi al centro dell'impiego e di praticare un mestiere.
Più di 700 ore tra aula e laboratorio per imparare a rilegare libri, agende, realizzare portafotografie e tanti altri tipi di oggetti.
"Un corso tra i più riusciti" - hanno sottolineato con soddisfazione la coordinatrice del corso Maria Marini e l'insegnante Giuseppina Illuminati - " che ha visto l'insegnamento di materie tecniche e per la prima volta di informatica e dell'inglese".
L'Assessore Provinciale al Lavoro e alla Formazione Professionale Emidio Catalucci, presente nel carcere il giorno degli esami per la proclamazione dei voti nel suo intervento così si è rivolto ai detenuti "avete conseguito risultati importanti dimostrando grande interesse, volontà, impegno, questa iniziativa può essere motivo di speranza e di voglia di ricominciare".
"Ringrazio" - ha proseguito l'Assessore Catalucci - "la dott.ssa Lucia Di Feliciantonio, direttrice della casa circondariale che con grande sensibilità e collaborazione ha sostenuto questo progetto fornendo ogni possibile collaborazione. Esprimo inoltre apprezzamento per gli agenti della polizia penitenziaria e per tutti gli operatori della casa circondariale che ci hanno supportato con grande cortesia e disponibilità in ogni nostra esigenza" .
"Ritengo" -ha concluso l'Assessore Catalucci - "che vada superato, in modo definitivo, il concetto di detenzione, che non deve essere inteso più come punizione, ma come percorso di rieducazione per un recupero dell'individuo ed un suo pieno reinserimento nella vita sociale dopo il carcere".
In questa prospettiva è già operativa la convenzione tra Provincia ed Amministrazione Penitenziaria che ha permesso la creazione di una cooperativa sociale di tipo "B", con lo scopo di far lavorare (con relativa retribuzione economica) i detenuti all'interno del carcere di Ascoli, utilizzando il laboratorio artigianale creato con l'aula formativa del corso.
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15/11/2003
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Betto Liberati