Il brigadiere Paolo Di Giovanni ferito in Iraq, rientrerà domani nella sua città natale, Pescara, che aveva abbandonato ormai da circa sei anni perché in servizio nella compagnia dei carabinieri di Montegiorgio. Il giovane era rimasto ferito da una scheggia all'altezza della milza nell' attentato kamikaze
contro la base logistica dei militari italiani a Nassiriya. Di Giovanni tornerà, nella caserma di via Ugolino a Montegiorgio, solo dopo la convalescenza, per adesso andrà a casa dei suoi, a Pescara.

Prima dell' attentato aveva infatti assicurato i suoi che sarebbe rimpatriato sabato 15 novembre e aiutato dal destino ha potuto mantenere la promessa fatta alla famiglia. Dal Comando regionale dei carabinieri di Ancona si è appreso che al momento dell' esplosione il brigadiere si trovava in una palazzina attigua a quella presa di mira dagli attentatori Il militare, oltre alla scheggia che gli si era conficcata nel fianco, ha riportato altre lievi ferite, dopo lo scoppio è stato subito trasportato in un ospedale a venti chilometri da Nassiriya e operato alla milza, per poi essere trasferito in un secondo centro medico.

Il giovane era partito la scorsa estate come volontario per l' Iraq, lasciando a Pescara la madre Liberata, il padre Romolo, e la fidanzata Barbara. Con lui a Nassiriya c' erano altri due carabinieri in servizio delle Marche,  fortunatamente rimasti illesi. Oggi si è appreso intanto che martedì prossimo, presso il Comando dell' Arma, in concomitanza con i funerali di Stato, in tutti i capoluoghi delle Marche verranno celebrate, in onore dei caduti di Nassiriya, funzioni liturgiche solenni alla presenza delle autorità civili e militari locali.