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Ricomincio da tre...sconfitte in casa

Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio

di Federica Poli

25 ottobre '03: visita oculistica. Stasera gioca il Picchio e io voglio vederla bene la partita contro i rosanero del pluridanaroso Zamparini.

Qualche goccia di collirio e a posto, posso tornare a casa i miei occhi per adesso sono in salvo.

Ore 20.00, si avvicina il momento dell'ingresso in campo dei bianconeri e così mi avvio allo Stadio speranzosa di un favorevole risultato casalingo. Giungo al Del Duca e cosa vedo? Lo Stadio semivuoto, mi stropiccio gli occhi, ah, questo collirio avrà fatto effetti illusori sulla mia vista, ma niente di gente ce n'è poca e intirizzita e infreddolita. La campagna abbonamenti condotta con metodi casarecci ha sortito i suoi effetti ed oggi su Sky trasmettono la gara. Perché abbandonare la poltrona al calduccio del focolare domestico per andare al freddo e al gelo sotto una grotta… ehm, no quella è un'altra storia in cui sempre di martirii e tradimenti si parla.

Seduti proprio davanti a me padre, madre e figlio ma non sono i soliti noti e così guardo meglio l'abbigliamento della donna e per una attenta alla moda come me non può sfuggire che: non è di Ascoli, anzi dirò di più è di Palermo sicuramente, perché? Porta un fazzoletto damascato sulla testa. Qui ad Ascoli fa freddo e sarebbe più adatto un cappellino di pile o di lana. E così smessi i panni di Sherlock Holmes e zittito il mio fedele compagno Watson per l'occasione interpretato da papà, torno a guardare l'erbetta del campo di calcio.

Entra la squadra con la classica maglia bianconera e insieme i rosanero con miccolimaradona Brienza: che impressione vederlo da avversario! Non sembra neppure lui, è un nemico ed ora è sulla trincea opposta.

La lacrimuccia sfoggiata per l'occasione rimane cristallizzata sul mio visetto in quanto penso che tanto ce l'abbiamo pure noi un piccoletto tutto pepe pappappero e il nostro è pure brasiliano pappappero e c'ha pure la fascetta sui capelli pappappero

Purtroppo leggo sui giornali che Pià non è tra gli undici che scenderanno in campo e così comincio il piagnisteo di sconfitta. "Uffa, se non c'è lui non ci vengo più alla partita!"

Poi come una folgorazione do una rapidissima occhiata al campo e lo vedo splendente più che mai con la sua maglietta n. 6 mi stropiccio ancora gli occhi, non è che il collirio dà allucinazioni? Ora possiamo stare tranquilli che il gioco ci sarà.

La partita comincia e già si prospetta molto più di una passeggiata, l'unico che brilla è proprio Ignazietto Indiavolato Pià (che vi avevo detto?) mentre dall'altra parte tra astri nascenti e stelle luminose la luce ci acceca! Qualche nome? Luca Toni, Eugenio Corini (Alzi la mano chi non l'aveva l'anno scorso al Fantacalcio), Andrea Gasbarroni e Lamberto Zauli quest'ultimi due addirittura in panchina.

C'è da aver paura e infatti al 28' ecco il gol di Luca Toni dopo una grandiosa dormita della difesa intenta appunto a contare le stelle. 0 a 1

Immediatamente parte un razzo dalla curva palermitana e il ricordo di Vincenzo Paparelli in un lontano derby Roma-Lazio si affaccia prepotente annebbiandomi il sorriso.

Per i tifosi isolani, il tempo di esultare per questo gesto tanto insignificante quanto pericoloso, e Ignazietto Superman Pià si invola verso l'area avversaria e propizia il gol di panteranera Bonfiglio. 1 a 1

Secondo tempo con i bianconeri rinvigoriti e rifocillati e i rosanero più agguerriti che mai. E infatti all'11' eurogol di Mutarelli su perfetta rovesciata di Zoppetti a imbeccare il compagno di squadra che raccoglie e infila sull'angolo alto della porta di Micillo. Un attimo! Un attimo! Ma Zoppetti non è il nostro Zoppetti? Si ma, la rovesciata è stata bella peccato per il finale che ci ha lasciato appunto tutti Muta…relli. 1a 2.

Cambio in corsa, entra Sosa al posto di Pià: ma come si fa?

Partita finita!

Ah dimenticavo, Cavallopazzo Di Venanzio esce prima della fine invitato dall'arbitro e La Vista lo segue a ruota sempre esortato dall'arbitro.

Terza sconfitta in casa, e così mi viene in mente lo scrittore Paulo Coelho che nell'"Alchimista" asserisce: un evento che non è mai accaduto è improbabile che si verifichi, ma uno che si è già ripetuto due volte è quasi sicuro che accada anche la terza. Ipse dixit.

26/10/2003





        
  



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