Quando nel 1993 fu sottoposto ad intervento chirurgico una persona a me particolrmente cara, recatomi al suo capezzale, in una ultima fida ora di pace prima del ferale addio, mi disse che l'opera eroica dei medici non aveva sortito alcun benefico effetto e che sentiva nei propri visceri, come prima dell'operazione, la permanenza del male incurabile e la prossimità alla morte.

Trasponendo le ultime parole alle attuali vicende politiche, io posso dire d'aver avuto la stessa sensazione dopo l'elezione a sindaco di Domenico Martinelli. La grave malattia che aveva lacerato la vita pubblica ed amministrativa nella passata legislatura non era stata sanata dall'intervento eroico dell'elettorato che, pur compiendo un'inversione non naturale del suo tradizionale orientamento politico ed avendo espresso un voto per il cambiamento, si ritrovava peggio di prima; con una maggioranza senza strategia politica ed inesperta nella gestione anche del quotidiano.

Conscio di ciò, insoddisfatto io per primo per le promesse elettorali non mantenute, sin dalle primissime battute dell'azione politico-amministrativa della maggioranza di centro-destra ho tentato di condizionare dall'interno un epocale cambio di rotta, ma senza successo; fui tacciato di disfattismo e marchiato d'infamia insieme a pochi spaventati amici che nulla chiedevano ché per la Città.

Incurante delle pressioni - con il solo appoggio del fidato capogruppo della Lista Martinelli, Geom. Baiocchi - ho poi tentato di costituire un'aggregazione delle forze civiche locali; in un incontro finalizzato a questo scopo vidi l'Avv. Calvaresi e il dr. Domenico Mozzoni, ma senza successo per l'indisponibilità a trattare sull'ipotesi avanzata.

Successivamente cercai di prospettare l'ipotesi di un'aggregazione di salute pubblica all'interno dei partiti politici tradizionali in un incontro con l'assessore regionale Agostini, l'ex segretario DS dr. Pennesi e il presidente del I circolo di AN Vincenzo Amato; ma anche nell'ambito dei partiti politici non vi fu un recepimento privo di timori e di condizionamenti da parte delle persone interloquite.

Chiusa ogni porta sia tra le liste civiche locali sia tra i partiti politici tradizionali ho dato vita ad un partito, la Lega Nord, non compromesso localmente con le logiche di schieramento, che potesse dialogare senza condizionamenti - sia a destra che a sinistra - per realizzare quanto pochi giorni fa ho trovato scritto nell'articolo dell'ex assessore Gino Troli.

Recepisco con particolare interesse l'intervento che propone, per il bene di S. Benedetto Tr. e dei suoi abitanti, un governo di salute pubblica che abbia la forza di invertire un trend negativo che potrebbe rappresentare per la Città l'involuzione definitiva e senza ritorno.

Credo che l'idea sia buona. Il passo successivo dovrebbe essere quello di sondare tutte le formazioni civiche e politiche disponibili - sulla base di un programma condiviso -  a dare il loro apporto alla realizzazione di quello che oggi appare ancora soltanto un sogno.

*Lega Nord Marche Coordinamento Provinciale