"Una cosa è certa: il Taranto giocherà a San Benedetto. La professionalità non deve mai mancare. Condivido l'atteggiamento dei giocatori nei confronti della società, ma non il fatto che non ci si alleni. Fa parte dei doveri di un calciatore e di un professionista allenarsi e giocare la domenica, ma è chiaro che la società deve sapere quale sia lo stato di disagio in cui lavoriamo, visto che al campo ci sono solo io e non si vede mai un dirigente".

E' l'amarissimo sfogo del tecnico del Taranto, Fabio Brini, dopo un'altra difficilissima giornata, quella odierna, vissuta ancora nel pieno caos, con la società pugliese che si conferma incapace di prendere decisioni.

Circa settanta tifosi tarantini hanno oggi invaso il terreno dello stadio "Jacovone" e hanno interrotto l'allenamento dei giocatori, con questi ultimi che avevano appena deciso, dopo un colloquio di un'ora negli spogliatoi, di riprendere a lavorare regolarmente. Proprio il tecnico Fabio Brini e una rappresentanza dei calciatori hanno parlato con i tifosi della situazione venutasi a creare.

I supporters del Taranto hanno chiesto alla squadra di rientrare negli spogliatoi e di non presentarsi domenica prossima a San Benedetto. Il trainer di Porto Sant'Elpidio è stato bravo a spiegare che quello che loro chiedevano era di difficile attuazione ed è riuscito a stemperare gli animi e i giocatori hanno ripreso ad allenarsi.

I tifosi, però, rimangono sul piede di guerra nei confronti della società pugliese (specificatamente nei confronti della gestione di Ermanno Pieroni), visto che diserteranno le gare casalinghe del Taranto e non seguiranno la squadra in trasferta. "Questi problemi, che con il passare dei giorni si acuiscono sempre più, ce li portiamo dall'anno scorso – dichiara arrabbiato Fabio Brini – La squadra è stata brava ad accantonarli e ad ottenere la salvezza. Tutti ci aspettavamo certi cambiamenti, che invece non sono avvenuti. Ora è chiaro che i tifosi non ce la fanno più. E poi aggiungiamoci che la squadra è da completare. Faccio giocare dei difensori a centrocampo cercando di sopperire ai limiti dell'organico, ma non sono le soluzioni positive".

Nel generale clima di confusione, Brini è riuscito a garantire una valida situazione di equilibrio, alla luce delle intenzioni di Passiatore e compagni, che martedì scorso si erano rifiutati di salire sul pullman per partire per il ritiro di Porto San Giorgio, in vista del match con la Samb. "Quando si agisce con onestà, il lavoro viene riconosciuto, ma i problemi sono tantissimi e tutti dettati da una disorganizzazione societaria – continua Brini – Lo vado dicendo da ben otto mesi. E' ovvio che la squadra abbia esposto tutte le sue difficoltà e ha fatto bene a farlo adesso, perché se fosse accaduto durante la stagione sarebbe stato deleterio".

Come sono lontane le due promozioni in B conquistate con l'Ancona! Prima che iniziasse il campionato Brini aveva presentato le dimissioni. "E' vero, ma non sono stato lasciato libero – dice – Sono andato avanti con le garanzie della società, ma sono passati tre mesi e non è accaduto nulla. Sono deluso perché i programmi della società non sono stati portati a compimento. E pensare che avevo rifiutato offerte da società di serie B, per potermi togliere delle belle soddisfazioni in una piazza ambiziosa come quella di Taranto".

E la gara con la Samb? "Sarà difficile- conclude Brini – Non scopro io le enormi potenzialità della Samb. Il Taranto, però, verrà a San Benedetto a fare la partita".