Presentato il "Chienti Village"
Montegranaro | Un progetto ambizioso che coniuga la ricerca alla produzione di calzature.
di Stefania Ceteroni
"Chienti Village" è il nome che è stato dato al progetto presentato in occasione del Micam dal Gruppo Gemana che si occupa di consulenza aziendale.
E' un progetto ambizioso che, così come presentato e qualora dovesse trovare attuazione, pare destinato a cambiare il futuro della cittadina calzaturiera rendendola un vero e proprio centro propulsore a livello internazionale della calzatura intesa a 360 gradi. Il "Chienti Village", nome che pare destinato ad essere modificato, dovrebbe essere il risultato di un binomio formato dall'Accademia del Piede indirizzata allo studio scientifico del piede, delle sue patologie e di quant'altro possa essere utile alla realizzazione di una calzatura innovativa e da un outlet destinato ad ospitare grosse griffes della moda calzaturiera.
Dopo aver analizzato le caratteristiche del distretto e aver sposato le idee proposte dal primo cittadino, il Gruppo Gemana è arrivato ad elaborare una presentazione piuttosto dettagliata di quella che potrebbe diventare la "Silicon Valley" locale, dedicata alla calzatura. Si è pensato davvero in grande, ma tanto grande Si immagina già, nella zona lungo il Chienti, un centro d'eccellenza nel quale attivare un centro di ricerca medico-scientifico che possa avere anche risvolti nell'applicazione pratica di quanto studiato nella produzione di calzature.
Un centro d'eccellenza la tanto invocata Accademia del Piede - riconosciuto a livello internazionale da cui debba uscire un centro di ricerca applicata: ciò dovrebbe diventare un patrimonio per le imprese sul territorio ed arrivare direttamente alla produzione calzaturiera. Il progetto è integrato anche da un filone sanitario: l'intenzione espressa è quella di riconvertire gran parte dell'ospedale di Montegranaro in questa direzione, trasformandolo in una clinica. Inoltre, si è pensato ad un centro d'eccellenza per la scarpa sportiva e si è ragionato attorno all'aspetto della commercializzazione con la realizzazione di un "outlet", o meglio, un "Village Outlet" che dovrebbe essere il "braccio armato" dell'area di eccellenza.
Gli spazi, anche in questo caso pensati in grande, dovrebbero ospitare non solo un centro vendita che andrebbe a sostituire gli spacci sotto casa ma anche un centro espositivo, una sorta di vetrina permanente. L'idea è quella di dare vita ad uno show room permanente a servizio delle imprese de distretto per concentrare in un unico posto la possibilità di avere un flusso di clienti che possa avere sottomano tutto ciò che cerca. Ed anche da questo punto di vista si è pensato in grande: l'outlet dovrebbe essere inserito nell'ambito di un progetto di vita vero e proprio, con la creazione di uno spazio in cui passare il tempo libero, fare compere, girare liberamente e nella massima comodità. Un posto, insomma, in cui andare non solo per gli acquisti ma per arrivare in un vero e proprio "villaggio" in cui trovare portici, fontane, spazi verdi, aree per il passeggio ed anche, perché no, una zona sportiva in perfetto equilibrio e integrazione con il parco fluviale. E perché non spingersi più in là? Si è anche ipotizzato, infatti, che a completare il tutto possa esserci anche un grande spazio ludico, per il divertimento, che possa integrarsi con tutto il resto.
Particolare attenzione è stata riservata, nel concepire un progetto di questo genere, allo sviluppo di un settore poco curato nel territorio soprattutto veregrense: quello della scarpa sportiva. Partendo dalla ricerca, dall'analisi delle caratteristiche del piede, dalle esigenze legate all'attività sportiva, si è pensato che il passaggio alla produzione e ad un vero e proprio "rodaggio" sul campo possa essere consequenziale.
I vantaggi del "Chienti Village", secondo gli esperti sarebbero sotto gli occhi di tutti: vantaggi di carattere logistico, per la vicinanza ad arterie importanti come superstrada ed autostrada; la possibilità di offrire uno spazio "multi griffes" nell'outlet; l'ottimizzazione delle risorse in termini economici e di comunicazione; la possibilità di sfruttare i grandi flussi turistici legati ai territori vicini e la novità dei nuovi ricchi, coloro che danno vita al turismo della calzatura e che si spostano di chilometri per trovare ciò che cercano da mettere sotto ai piedi.
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24/09/2003
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