Vincenzo Pilotti. La città immaginata La città realizzata
Ascoli Piceno | La mostra si svolgerà dal 13 settembre al 12 ottobre 2003 nell'edificio cinquecentesco della Cartiera papale di Ascoli Piceno.
di Adele Anna Amadio

La mostra dedicata a Vincenzo Pilotti, uno dei più importanti architetti italiani della prima metà del Novecento, ricostruisce le tappe della sua carriera attraverso i progetti originali, esposti al pubblico per la prima volta.
Organizzata dalle Università di Architettura di Firenze, Ascoli Piceno, Pescara, dalla Facoltà di Ingegneria di Ancona e dalla Provincia di Ascoli Piceno, la mostra si svolgerà dal 13 settembre al 12 ottobre 2003 nell'edificio cinquecentesco della Cartiera papale di Ascoli Piceno, per poi spostarsi in altre sedi.
Vincenzo Pilotti, nato ad Ascoli Piceno (1872-1956), compiuti suoi studi tra Roma e Firenze diventò insieme a Piacentini, Bazzani e ai fratelli Coppedé tra i più prolifici attuatori dello stile eclettico in Italia.
La sua impronta stilistica ha caratterizzato molte città tra le quali Teramo, ma soprattutto Pescara che divenuta provincia nel 1927 (con l'unione dei comuni di Castellammare Adriatico e Pescara) si dota di importanti edifici pubblici come il Palazzo del Governo (1929) e quello del Comune (1935) sull'odierna Piazza Italia.
Né si può dimenticare la serie di opere realizzate da Pilotti ad Ascoli Piceno, sua città natale, a cominciare dall'elegante palazzo Tarlazzi (1914) per cui immagina una felice soluzione d'angolo, al Cinema Olimpia (1913) nella nuova Piazza Simonetti. Più delicato è l'intervento, sempre nel cuore cittadino, con la costruzione del palazzo delle Assicurazioni I.N.A. (1937-39), dentro al quale viene inglobato il chiostro piccolo della chiesa di S. Francesco, stessa soluzione adottata nella imponente costruzione con torretta dell'Istituto Tecnico Commerciale per Geometri (1928-1935), che incarna l'ideale "vigoroso" dell'epoca fascista, risparmiando anche qui con rara intelligenza il chiostro del demolito convento domenicano di S. Pietro Martire.
Tra i suoi ultimi interventi, negli Anni Cinquanta, le fontane di Porta Maggiore, ingresso monumentale alla città per quanti provenivano dal mare.
Ma nell'immaginario collettivo l'opera di Pilotti rimane legata a due edifici di grande valore simbolico, per la cui decorazione si avvalse del pittore Adolfo De Carolis: la realizzazione dell'Aula Magna della Normale di Pisa (1915 ca.) e a Torre del Lago (1924) la tomba del grande maestro Giacomo Puccini (per il quale aveva fatto anche la villa di Viareggio), ancora oggi meta di pellegrinaggio per gli amanti della lirica, località dove si tiene annualmente il festival pucciniano.
Tanta anche l'attenzione da parte di questo architetto per la decorazione e gli arredi, come era consuetudine nella sua epoca; saranno esposti anche i numerosi progetti presentati ai concorsi nazionali e internazionali che non videro la luce, come il palazzo legislativo di Montevideo, il Monumento ai Caduti di Ancona e la Biblioteca Nazionale di Firenze, che se fossero stati realizzati avrebbero cambiato lo skyline di molte città.
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14/09/2003
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