Università: Di fronte all'incapacità amministrativa la città "pensante" deve reagire
| Troli: "Una Facoltà di Economia a San Benedetto sarebbe un risultato straordinario per una città che pensa al suo bene comune, ai suoi giovani, ad uno sviluppo più avanzato".
di Gino Troli
La discussione che si è aperta in questo dopo-estate sul futuro della città vede molti soggetti confrontarsi sulle "cure " che il malato (via via la città del commercio, la città del turismo, la città del sociale, la città della cultura, ecc) deve avere per tornare ad essere il riferimento di una città territorio (il comprensorio sambenedettese si chiamava una volta) che ha assoluto bisogno di avere un polo economico trainante e dei servizi urbani collettivi capaci di rispondere ai bisogni di un aggregato intercomunale che supera ormai i 100.000 abitanti.
Nei vari interventi che ho letto mi pare che una cosa sia stata dimenticata, anche se ad onor del vero in quel bisogno di dati certi di cui parlava l'ex assessore Torquati qualche giorno fa, mi pare che si facesse riferimento al ritardo della ricerca nella città e dunque indirettamente al bisogno di insediare a San Benedetto un livello di studi e di ricerca di cui la città e i suoi abitanti hanno assolutamente bisogno per progettare un nuovo futuro e diverse opportunità per le giovani generazioni.
La cosa di cui da alcuni mesi non si parla più è la questione dell'Università a San Benedetto.
L'amministrazione comunale, in altre faccende affaccendata (le sue faccende, non quelle della città) sembra aver dimenticato il problema di una vera sede universitaria nella nostra città e non mi pare che il sindaco e la giunta reduci dai fasti di una ubriacatura italiota da Miss Italia si vogliano cimentare con argomenti di questa portata.
Non un dibattito aperto nella città, non un comitato promotore, non un consiglio comunale aperto, nulla di nulla; come se la questione dell'università non fosse centrale o meglio non investisse le reali prospettive di sviluppo e di modernizzazione della nostra economia.
A mia conoscenza esiste un reale interesse del Università Politecnica delle Marche di Ancona di avviare nella nostra città un polo di studi nell'ambito della Facoltà di Economia e Commercio con possibilità di convergenze tematiche con la Facoltà di Ingegneria.
Non chiacchiere ma un mandato ad un suo professore a costruire con gli enti locali ed i soggetti interessati un progetto di fattibilità immediatamente operativo.
Solo la Provincia, per un interessamento particolare del Presidente Colonnella e dell'Assessore Silla, si è mossa in sede di Cup per far inserire nella programmazione dell'Ente Universitario di cui San Benedetto fa parte una voce di bilancio per l'apertura a San Benedetto di una sede universitaria in collaborazione con l'università di Ancona.
Per il resto silenzio assoluto, anzi pare che l'iniziativa sia inesistente da parte del Comune. Non voglio sparare sulla Croce Rossa, ma non è assolutamente accettabile che su un tema così centrale per il nostro futuro non si apra un dibattito serio, non si informino i cittadini, non si coinvolgano il mondo dell'economia, quello della scuola, le forze politiche tutte.
Nessuno ha il diritto di far perdere questo treno alla città, e se l'università dovesse rinunciare a questo progetto per mancanza di un interlocutore si sappia che non siamo più ai giochetti ad eliminazione individuale a cui questa amministrazione è abituata, qui è altro in gioco, è in gioco l'eliminazione di San Benedetto dalle Marche che contano.
Se l'insipienza di chi ha queste responsabilità prosegue, si tratta di raccogliere le risorse della città diffusa. Penso ad un ruolo determinante del Circolo dei Sambenedettesi che altre volte ha seguito con attenzione la questione universitaria e deve animare ora un forte iniziativa per sollecitare chi non si muove.
Penso ad una funzione fondamentale della Provincia che deve proseguire nella sua decisa azione programmatoria perché dopo Ascoli e Fermo anche San Benedetto abbia la sua Facoltà in forte raccordo con la vocazione economica e produttiva dei suoi abitanti.
Penso anche alla stampa che deve promuovere, per l'attaccamento che molti amici giornalisti hanno verso la loro città, una informazione costante sul procedere degli avvenimenti e degli impegni perché i sambenedettesi ne siano costantemente informati.
Una Facoltà di Economia a San Benedetto sarebbe un risultato straordinario per una città che pensa al suo bene comune, ai suoi giovani, ad uno sviluppo più avanzato, a contare, cioè, grazie al sapere e alla ricerca.
C' è ancora una città pensante. A questa mi rivolgo.
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15/09/2003
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