REM: un concerto che è la fine del mondo
| ANCONA - Allo stadio Del Conero la seconda tappa italiana della band americana.
di Melissa Cellini
ANCONA Platea e spalti gremiti; è questo lo scenario che accoglie Michael Stipe e soci quando alle 21.50 circa partono le prime note del concerto. Una scenografia semplice ma d'effetto, tutta basata sulla metafora della "triade" R.E.M.
Così come tre sono ora i componenti della "rapid eye movement" band Michael Stipe cantante e compositore, Peter Buck chitarrista e Mike Mills bassista, nel TOUR '03; tre sono le forme geometriche al neon che campeggiano sul palco assieme all'altra scritta "LUV", amore scritto in gergo. Queste tre lettere sono la sintesi del messaggio che al termine di due ore intense di musica lo spettatore porta via con sé.
La serata è già molto calda ma non si può fare a meno di ballare cercando forse di imitare nella calca le movenze svitate e sensuali di Michael Stipe; la sua carica è irrefrenabile e si trasmette a tutto lo stadio. Diversi pezzi inediti tra cui "Bad Day" riflesso nel testo della situazione americana attuale vista negli occhi della band di Athens. Non manca "The Final Straw", il brano di protesta scritto contro l'intervento militare in Iraq, così come "Animal" e "I Believe". Ballad melodiche si susseguono a brani di rock più intenso e rumoroso. Nelle pause tra un pezzo e l'altro Michael ringrazia il pubblico e tutti i fans che contribuiscono a plasmare i concerti tramite le richieste dei brani sul loro sito web. Un pensiero affettuoso e caloroso al pubblico italiano non manca così come l'apprezzamento della "bionda" birra italiana che sorseggia sul palco.
Sono due ore di musica, di applausi e di brividi. La pelle d'oca non manca quando attaccano "Losing My Religion", dedicata a tutti i presenti, ma anche "Everybody Hurts", "Daysleeper" e "Man on the Moon" hanno la loro buona dose di intensità misurata in base alle voci in coro che intonano parole spesso difficili per un pubblico non anglofono. Il concerto si conclude in bellezza con una bella botta di adrenalina. "The End of the World as We Know It" e si balla in maniera sfrenata, anche chi fino alla fine aveva cercato di trattenersi, perché ormai la musica sta volgendo al termine.
Non sarà per ora la fine del mondo, ma è la fine del concerto almeno anche per questa sera.
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24/07/2003
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