Città pulite: Biglietto da visita per il turismo
Ascoli Piceno | L'appello del Presidente della Confcommercio Calvaresi.
di Benito Calvaresi*
Ci si affanna da tempo a sostenere "ricette" atte a favorire la crescita turistica, l'accoglienza e la vivibilità delle nostre città, dando però sempre troppo poco peso alla pulizia di strade e piazze, alla cura del verde pubblico, dell'arredo urbano e quindi a quell'impatto ambientale che può invece fare veramente la differenza tra una località e l'altra.
Se vogliamo il concetto di impatto ambientale è ben più ampio, ma già una città che riesce a mostrarsi, sempre più pulita e curata nei dettagli, risulta dare una migliore immagine di se a chi viene solo a visitarla, ma anche a garantire la migliore vivibilità a chi vi ci abita.
La Confcommercio si è occupata da sempre anche di questo aspetto nei centri primari della provincia, a cominciare dal capoluogo ascolano dove, non a caso, abbiamo tante volte richiamato l'attenzione degli amministratori sulle erbacce che "adornavano" monumenti e mura antiche ed anche certi orinatoi a cielo aperto diffusisi, nel Centro Storico, per il malcostume ma anche per la carenza di adeguati servizi igienici pubblici.
E' pur vero che negli ultimi anni, anche su questo, molto è stato fatto, ma ancora non ci siamo!
Ben vengano le raccolte differenziate per il recupero intelligente dei rifiuti, ma la città va pulita spazzata lavata tutti i giorni con cura, così come facciamo a casa nostra, soprattutto in questo periodo di grande calura e di scarsissime piogge, in cui l'esigenza è ancora più evidente.
Ma l'impegno di pulire e mantenere ordinata la città non può e non deve considerarsi delle sole amministrazioni pubbliche.
Tutti noi possiamo e dobbiamo fare la nostra parte, facendo appello a quel concetto di "ecoeducazione", non da tutti ancora ben assimilato.
Lo stesso consumatore ad esempio può contribuire alla definizione dell'impronta ecologica delle città, adottando alcune semplici attenzioni nel momento in cui, ad esempio, va a fare la spesa e sceglie prodotti biodegradabili, con poco imballo, bottiglie di vetro, ecc.
Ed i commercianti non possono essere da meno anzi, oltre ad utilizzare gli stessi accorgimenti dei consumatori, (essendo loro stessi consumatori) e quindi a favorirli, devono attuare a tutti gli effetti la politica del "vuoto a rendere", e devono impegnarsi a mantenere pulito lo spazio antistante il loro esercizio: insomma possono e debbono fare cultura ecologica.
Attraverso questi semplici ma efficaci comportamenti il cittadino, sia esso consumatore, produttore e distributore potrà sentirsi protagonista della creazione e della tutela di un ambiente, quello cittadino, "ecologicamente corretto" in cui sia piacevole vivere, fare acquisti, svolgere un' attività commerciale, visitare monumenti e piazze, deliziarsi con le specialità enogastronomiche locali; favorire dunque il ritorno periodico del turista e collaborare ad una rinascita economica che conviene sicuramente a tutti.
Non è più tempo di vibrare accuse all'una o all'altra componente della compagine sociale della città: è giunta l'ora di collaborare tutti insieme per la vera tutela ambientale, nell'interesse più generale . E noi commercianti sapremo fare, come sempre, la nostra parte, perché la bandiera blu della pulizia sarebbe il caso di metterla, oltre che in mezzo al mare, ma anche nei campanili dei nostri meravigliosi centri storici.
* Presidente della Confcommercio di Ascoli Piceno
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23/07/2003
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