"Cava e Bertucci hanno in comune le bocciature dei partiti"
San Benedetto del Tronto | "Il fattore Lega può dar fastidio a chi intende la politica pro domo sua".
di Vincenzo Rosini*
Poiché Cava (AN) ha chiamato in causa la Lega Nord per auspicare (con Storace) "tolleranza zero" verso il movimento e poiché Bertucci (Udeur) gli ha fatto eco sulle pagine di Repubblica, mi sono chiesto quali fossero le assonanze tra Cava e Bertucci.
L'unico filo conduttore che ho potuto ritrovare tra i due, con storie, età ed esperienze così lontane, è la bocciatura che entrambi hanno ricevuto dai rispettivi partiti. Suggerisco ad entrambi, quindi, di rivolgersi al più presto anche alla Ceneri (in procinto di salpare le ancore per altri lidi) che come iniziazione ha dato prova in un recente articolo di un cospicuo carico d'odio nei confronti del movimento cui ho l'onore d'appartenere; un terzo iscritto al "club dei disarcionati" può sempre far comodo. Un quarto, Giudici, in attesa della sentenza d'appello per decadenza dal Consiglio comunale di S. Benedetto.
Quel che mi preme, però, non è tanto riparare dai dardi avvelenati dei nemici ma rassicurare il cittadino sulle basi saldamente democratiche del movimento che porta il nome di Lega Nord.
La Lega Nord è un movimento che propala (con scarso successo nel centro e nel sud d'Italia, se paragonato alla bontà delle idee) un'appartenenza della gente d'Europa non soltanto ai rispettivi stati nazionali, quanto ai comuni denominatori della cultura occidentale e cristiana nella prospettiva di un'integrazione di tipo federalista. Il presupposto - però - per poter condividere un progetto di unione europea, è che vengano trattenuti alle autonomie locali (con la devoluzione) quei poteri necessari per continuare ad essere "padroni a casa nostra", sia pure nel grande condominio dell'Europa unita.
Integrarsi - dunque - riconoscendosi uguali nel DNA dei comuni principi fondanti la civiltà occidentale e cristiana, per avere la massa critica per continuare a contare a livello internazionale e, così facendo, per avere un ruolo di primo piano nel progredire dell'umanità, senza complessi d'inferiorità con i cugini nord americani.
Distinguersi - poi - nella molteplicità degli usi e dei costumi locali per non disperdere, con l'integrazione e l'altrimenti inevitabile omologazione, lo straordinario patrimonio delle tradizioni culturali più intime; di cui l'Europa, a differenza degli USA, è così ricca.
Ammetto che il "fattore Lega" può dar fastidio a chi intende la politica soltanto "pro domo sua", ma non deve far paura al cittadino elettore che farebbe senz'altro meglio ad avere paura di certi personaggi che infestano quasi tutti gli ambienti della politica locale e nazionale.
Meditate gente, meditate!
* Coordinatore Provinciale Lega Nord Marche
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23/07/2003
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