Canzian: "Perchè il Comune è contro l'Università?"
Ascoli Piceno | Due i motivi: "Il primo certamente di tipo "culturale". Il secondo affaristico-speculativo".
di Antonio Canzian*
Perché il Centrodestra al governo della nostra città ha dimostrato, di fatto, di essere "contro" l'Università ad Ascoli Piceno? Perché è stato così inadeguato a farsi carico di questa grande opportunità di sviluppo complessivo di questo territorio? Quali le ragioni di tutto ciò?
Due anzitutto. La prima certamente di tipo "culturale". L'Università per una città come la nostra comporterebbe inevitabilmente la necessità di aprirsi, di confrontarsi, di misurarsi con una realtà nuova ed impegnativa costituita da docenti e studenti che con il loro sapere, il loro dinamismo, la loro carica innovativa costringerebbe, di fatto, la classe politica ascolana e, soprattutto, il potere economico-finanziario che tradizionalmente essa esprime, a doversi confrontare e ripensare necessariamente il proprio ruolo.
La seconda ragione è più meramente affaristico-speculativa. L'Università, con la sua urgente necessità di consolidarsi e svilupparsi viene utilizzata, cinicamente, solo come un pretesto per un progetto speculativo che, oltre a non consentire alcuna opportunità di sviluppo per l'economia cittadina (affittacamere, piccole proprietà immobiliari, attività commerciali in genere), per come è stato predisposto dall'attuale amministrazione, incontra tante e tali difficoltà (e non a caso è stato "bocciato" dall'autorità di vigilanza) da essere tuttora bloccato nel suo iter. Spieghi il Centrodestra alla città la vera ragione del perchè da più di tre anni si è intestardito a non voler "semplicemente" utilizzare le risorse già disponibili (15 miliardi di vecchie lire messi a disposizione dalla Regione Marche) sufficienti a creare quello di cui una Università ha realmente bisogno: aule, laboratori ed altri spazi per la didattica e la ricerca (e non "anche" supermercati, parcheggi, mini-appartamenti e quant'altro
!).
Esclusivamente da questa incapacità a governare nasce la grave difficoltà che il Polo universitario ascolano sta attraversando. In questo contesto, di fronte a tali comportamenti, di fronte a tale palese inadeguatezza è necessario che tutti, la Regione Marche che ha già abbondantemente fatto la sua parte, la Provincia che si è già impegnata mettendo a disposizione spazi importanti ma non ancora sufficienti, ma anche le organizzazioni sindacali, le categorie produttive, le associazioni culturali e tutti i cittadini che, al di là della appartenenza politica, hanno a cuore il futuro della nostra città continuino a mantenere alto l'interesse su questa formidabile occasione di crescita non solo culturale, ma anche economica dell'intero territorio facendone una vera e propria "questione cittadina".
* Segretario Unione Comunale DS - Ascoli P.
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22/07/2003
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