Pubblico Marchigiano fedele alla "Cantantessa"
| CIVITANOVA MARCHE - Grande pubblico per il concerto di Carmen Consoli.
di Francesca Bruni
Era solo il 1997 quando Carmen Consoli venne a San Benedetto nel polverosissimo Ballarin , che ospitò una data del suo tour da reduce del successo di "Confusa e felice". A quel concerto eravamo soltanto circa 500 ma la Consoli cantò come se fossimo 5000 e ci mandò a casa impolverati e distrutti ,ma soddisfatti. Ne è passata di acqua sotto i ponti, che al solo raccontarlo mi sento vecchia , ora la cantantessa (così ha sempre amato definirsi) ha 3 dischi in più, di cui l'ultimo definitio come quello della cosiddetta maturità musicale (così hanno detto i critici) che ha messo d'accordo tutti , o quasi , persino il mio babbo che non può più dire che le canzoni della cantautrice somigliano a quelle che cantava lui da ragazzino (stendiamo un velo pietoso ndr).
Questa volta invece dello stadio Ballarin , il popolo di Carmen si è ritrovato allo stadio comunale di Civitanova Marche , lo scorso sabato , con un pubblico di circa 1000 persone (dati forniti dalla società Anno Zero che patrocinava l'evento).
Ma anche questa volta nessuna differenza tra noi e il pubblico dell' Olimpico.
I fans scatenati , io per prima mi trovavo nella fossa dei leoni, non hanno lesinato elogi , cori e il "pogo" di rito ( ovvero saltare nella folla durante le canzoni dal ritmo più incalzante) che hanno completato la performance della Consoli, che però si è fatta attendere per più di una buona mezz'ora , trattenuta da un pasto consumato con la sua band su un elegantissimo tavolo da campeggio così ci hanno detto i soliti bene informati.
Incitata dai consueti cori "fuori fuori" Carmen è uscita dal retro palco e ha salutato il suo pubblico con il trittico rompi ghiaccio "Masino", "Fiori d'arancio"(ultimo singolo estratto) e "Matilde", e poi ci ha gentilmente augurato buon concerto.
Poco dopo la canzone successiva ,tratta dal suo secondo album, "Fino all'ultimo" si iniziavano a contare già i primi 'morti e feriti' dal pogo nella zona centrale , mentre nelle prime file si sembrava essere più disciplinati . Ma nonostante sintomi di cedimento, pensando forse al "ma chi ve lo fa fare" della mamma, per spirito del contrario si resiste , così si continua con "Besame giuda+mucho" e finalmente un po' di tregua con "L'ultimo bacio" (sì sì è proprio quella del film di Muccino ) "Parole di burro" e poi "L'eccezione" , il primo singolo dell'album omonimo ; ma poi si riprende con i ritmi elettrici , e la Consoli ci regala anche una simpatica versione con balletto (sempre morigerato si intende) de "Nel blu dipinto di blu" di Modugno.
Il pubblico stravede per lei , ormai sa tutto di lei , conosce a memoria tutte le sue canzoni , balla , canta, si dimena , e quando arriva la sua prima vera canzone 'famosa' , "Amore di Plastica" quasi si commuove ricordando il proprio idolo in versione brutto anatroccolo , quando il suo primo disco ("Due parole") non lo conosceva davvero ancora nessuno. Ma il pubblico della cantautrice non è solo composto dalla gioventù scatenata,ma anche da neofiti appassionati , gente dell'età che rientra ormai nella categoria degli"appassionati di musica di tutti i generi" (guai chiamarli Anziani da concerto) che ormai apprezza anche la cantante ventottenne.
Per finire e mandarci a casa festeggiando il compleanno del suo fido chitarrista Massimo Roccaforte , la nostra eroina rimembra ancor i tempi della sua vita mortale , ovvero sconosciuta ai più, come musicista da birreria che cantava nei dintorni di Catania e cantava cover come "Blues" , "Piece of my heart" o "Mr Big" dei Free. E con gli applausi del suo pubblico la cantantessa siciliana si allontana per non tornare più e sparire in quello che di norma sarebbe lo spogliatoio del giudice di gara , solo che questa volta niente infamie o assalitori ,ma solo fan dietro la porta, niente referti , ma solo autografi da firmare.
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21/07/2003
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