Greco prevede un rimpasto di Giunta
San Benedetto del Tronto | Greco:"Se questa è la città che la Casa della Libertà voleva regalarci è facile presagire un futuro che più nero non si può".
di Stefano Greco
A quanto pare siamo nell'imminenza di un altro rimpasto di Giunta. Dopo oltre due anni di Governo cittadino il Sindaco Martinelli non è riuscito a trovare nella coalizione la stabilità necessaria per un'azione amministrativa efficace e quel che è peggio i partiti del centrodestra non sembrano avere l'intenzione di placare la litigiosità e la rissosità che caratterizza i rapporti interni. Il documento di sfiducia della dirigenza e del gruppo consiliare di Forza Italia è l'ennesima, gravissima, lacerazione che pur innestandosi sugli esiti fallimentari di un costoso convegno, appare con grande evidenza un regolamento di conti interno.
Il punto è proprio questo: i partiti del centrodestra non conoscono il confine entro cui vanno collocate e circoscritte le discussioni interne per non inficiare inevitabilmente la gestione dell'attività amministrativa. Una cosa è amministrare una città, un'altra è gestire un partito anche se ad un certo punto i due aspetti coincidono. Questa confusione di ruoli ha risvolti drammatici per la nostra città che per colpa di una politica amministrativa scellerata ha imboccato un pericoloso tunnel del quale francamente non si riesce a vedere la fine.
Chi ha un minimo di esperienza politica non può non notare l'arroganza e la tracotanza che è propria di Forza Italia e l'uso estremamente disinvolto del ruolo di amministratore pubblico di molti suoi esponenti, che non lesinano ricatti pur di raggiungere scopi personali o di cordata, dimostrando per l'ennesima volta il disinteresse nei confronti dei sambenedettesi.
E' avvilente assistere a lotte intestine nei partiti della maggioranza mentre la città affonda: sul piano regolatore si continua a discutere di interessi di bottega, la confusione regna incontrastata sul piano di spiaggia, il turismo fa registrare nei primi sei mesi del 2003 un calo del 20% di presenze, sul lungomare litigano sulla necessità di iniziare i lavori da nord o da sud, i musei, che dovevano essere il fiore all'occhiello della città, continuano ad essere chiusi, la grande mostra su l'uomo e i metalli, l'evento dell'anno, ha fatto registrare solo poche decine di spettatori.
Se questa è la città che la Casa della Libertà voleva regalarci è facile presagire un futuro che più nero non si può.
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19/07/2003
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Betto Liberati