"Saltare così, di palo in frasca, sarebbe orribile, ma bisogna vedere se questo passaggio è reale oppure no". Commenta così l' on. di FI, Gianluigi Scaltritti, la notizia dell'approdo dell'ormai ex collega azzurro, Maurizio Bertucci, all' Udeur.
 Co-protagonista della memorabile scazzottata alla Camera, con l'allora coordinatore regionale delle Marche, Scaltritti incalza: "Conoscendolo, in realtà, non mi meraviglio più di tanto, ma tutto ciò mi lascia comunque l'amaro in bocca.

A Bertucci Forza Italia ha dato tutto, e questo nonostante non abbia mai riportato vittorie elettorali e, negli ultimi tempi, abbia lavorato più per dividere il partito che per unirlo. Credevo, dunque, doveroso da parte sua un minimo di senso di responsabilità, viste le importanti cariche che si è ritrovato a rivestire".
 Tra Bertucci e Scaltritti ci sono state in passato diverse divergenze sul modo di condurre il partito nelle Marche, poi sfociate nella famosa rissa alla Camera dei deputati. "Un
episodio nel quale fui aggredito -ribadisce il deputato sambenedettese- e tutto per questioni di linea politica, visto che battaglie per le poltrone non ne ho mai fatte".

Alla domanda se il passaggio di Bertucci all'Udeur pone un problema politico anche nelle Marche, Scaltritti replica sicuro: "Se si dovesse continuare a dare spazio a figure di passaggio, il futuro di Forza Italia nelle Marche non sarebbe mai radioso, ma da parte mia continuerò a lavorare come ho sempre fatto".
L'ultimo passaggio è un chiaro riferimento all'attuale commissario regionale, la sen. Laura Bianconi, nominata da Berlusconi e, come Bertucci, difensore dell'assessore Gabriella Ceneri.