Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

“Fermo Provincia è un processo irreversibile”.

Fermo | Il sindaco Di Ruscio ribadisce i motivi all'origine della lunga battaglia verso l'atteso riconoscimento.

di Giovanni Desideri

L'argomento, se non la sola parola, genera entusiasmi e colpi apoplettici. Ad essere galvanizzati alla sola idea sono i 40 Comuni che sin dal 1989 hanno aderito al progetto di Fermo Provincia. La freddezza, invece, è di quanti vivrebbero la separazione di più della metà dei  Comuni che attualmente compongono la Provincia di Ascoli Piceno come una deriva dei continenti. Gli abitanti dell'attuale territorio provinciale verrebbero ripartiti per 166 mila unità alla nuova circoscrizione, restando 200 mila abitanti alla Provincia di Ascoli.

Vexata quaestio che si trascina da una ventina d'anni e che non trova ancora soluzione. S'intende: soluzione favorevole ai richiedenti. A Fermo negano che si tratti di testardaggine campanilistica: "Fermo non vuole 'rimettersi l'ermellino', magari per vanità", ci spiega il sindaco Saturnino Di Ruscio.

Quali sono le vostre ragioni?
Nessun altra ragione se non l'evidenza dei fatti. Lo sviluppo economico del fermano è stato impetuoso in passato, fino alla situazione odierna: un rapporto tra popolazione e numero di imprese che è da noi fra i più alti d'Italia e non solo. Queste imprese sono per lo più piccole e piccolissime, operano a livelli d'eccellenza ed in rete tra di loro, per esempio nel settore calzaturiero o in quello del cappello (si pensi a Montappone o a Massa Fermana). I rapporti commerciali di queste aziende avvengono a livello nazionale, ma anche con il resto d'Europa e del mondo. A fronte di tutto questo esiste una rete di infrastrutture che risale ancora all'epoca del papato, tranne poche eccezioni.

Una Provincia per fare strade?
Aggiungo intanto che il tema della viabilità non si esaurisce con il problema di alcune poche strade. Riguarda invece sia il trasporto privato, al servizio delle aziende e dei residenti in genere, sia quello pubblico. Fermo è l'unica città importante delle Marche che non disponga di un proprio servizio di trasporto urbano finanziato adeguatamente dalla Regione. Quest'ultima eroga  2,17 euro per km, su una media di 1 milione e 500 mila km, per i trasporti urbani delle principali città del suo territorio. Il fermano, invece, può avvalersi di un rimborso di 1 euro e 8 centesimi per 89 mila km. Il Comune, allora, finanzia come può una parte dell'eccedente, lasciando senza trasporti alcune zone. Quanto poi alle strade, se si eccettua la superstrada Fermo-Porto San Giorgio, non è tollerabile la mancanza di adeguati collegamenti, per esempio nella zona montana, che risulta di fatto isolata: la 'Faleriense' è una strada di epoca romana, ridotta al rango di strada urbana per via dell'edificazione diffusa. C'è urgente necessità di una bretella alla ex strada statale 210, di un collegamento più rapido con l'entroterra, del casello autostradale di Porto Sant'Elpidio e di una rivisitazione della Mare-Monti.

Ma siamo sempre ad un solo settore.
E infatti ce ne sono degli altri. Prendiamo la sanità. La Asl di Fermo, con i suoi 152 mila utenti, è la seconda delle Marche per ampiezza di bacino, ma al tempo stesso una di quelle con la più alta mobilità passiva: 1500 pazienti, ogni anno, vengono trasferiti in altri ospedali, dopo essersi rivolti al nostro Pronto Soccorso, con un costo per noi di circa 48 milioni di euro, sempre su base annua. Non chiediamo un ampliamento delle nostre strutture: ci basterebbe poter attivare, ad esempio, quei posti letto che teniamo inutilizzati per carenza di personale e di fondi. E anche su questo sarebbe utile poter disporre del potere contrattuale di cui può disporre una Provincia.

Il Governo nazionale, dello stesso colore politico della vostra giunta, non dà seguito alle vostre richieste?
Il Governo Berlusconi ci riserva scarsa attenzione, sia per le infrastrutture, sia per ciò che riguarda la realizzazione della Provincia. Adducono ufficialmente motivi legati alle attuali ristrettezze economiche, ma io ritengo che si tratti di scarsa volontà politica, nonostante l'interessamento iniziale da parte di alcuni, tra i quali l'onorevole Zama, i senatori Bastianoni e Magnalbò, il viceministro Baldassarri e il sottosegretario Dalì. Nel 2001 si era addirittura recuperato il disegno di legge elaborato dal Governo precedente. Poi abbiamo anche ottenuto il parere favorevole della Commissione Affari Costituzionali, fino a quando la Commissione Bilancio, nel marzo 2002, non ha bloccato il progetto. La gente non ammette queste lungaggini, vivendo quotidianamente problemi di altro tipo: appunto nella viabilità, nella sanità, ecc. Se poi andiamo a guardare il piano delle infrastrutture, si parla sempre del 'quadrilatero' tra Macerata, Fabriano, Ancona e Civitanova, o del porto di Ancona o del centro per talassemici di Pesaro. Noi, in  ogni caso, restiamo esclusi. È per questo che la richiesta di essere Provincia proviene, nel nostro territorio, da tutti gli schieramenti politici, dai 'ceti produttivi' e dalla stragrande maggioranza dei cittadini in genere.

I vostri rapporti con la Regione Marche?
Ci rivolgiamo alla Regione con più frequenza che alla Provincia di Ascoli, senonaltro perché a parità di distanze da coprire troviamo soggetti con un peso ben diverso. Ma questo non toglie che anche la Regione ci consideri di fatto come una zona marginale. La nostra economia, di riflesso, non ha la possibilità di svilupparsi ulteriormente. E anche sulla sanità, sono note le differenze che esistono tra le risorse destinate alle province del nord e quelle che restano per il sud delle Marche.

Avete almeno una stima dei costi che comporterebbe la realizzazione della Provincia?
I costi, innanzitutto, sarebbero certamente inferiori ai benefici. La spesa sarebbe di circa 2 milioni e 400 mila euro, viste i precedenti delle otto province istituite nel 1992. Di queste ultime, ben quattro riguardavano territori con meno di 200 mila abitanti. Come risultato si sono avuti organismi agili, poco burocratizzati e molto efficienti. Noi, da parte nostra, riteniamo che due province nel sud delle marche possano avere maggior forza contrattuale nei confronti dei governi regionale e nazionale: è questo ciò che di non solito non viene capito! Se poi si considera che a Fermo ci sono già tutti gli uffici tipici di una Provincia, si capisce anche che questo carattere di leggerezza e di efficienza è già una realtà. La nostra Procura, per esempio, è stata recentemente riconosciuta come la più efficiente d'Italia. Ma ormai siamo  certi che le prossime tre province ad essere istituite saranno Fermo, Monza e la Provincia 'tricefala' di Barletta-Andria-Trani.

Sarà davvero così? E in tempi brevi? La questione riguarda senz'altro il Governo nazionale. Ma il dubbio che ora svanisce e ora risorge riguarda la possibilità di creare infrastrutture senza creare nuove province: o la diversità del territorio di Ascoli e di quello di Fermo è davvero insanabile? Ed è immodificabile quell'atteggiamento di chiusura politica nei confronti delle esigenze del fermano? "L'elezione nel 2004 del nuovo Presidente della Provincia di Ascoli Piceno sarà senz'altro problematica: è stato un errore non risolvere prima la questione della Provincia di Fermo", conclude il sindaco. E se "entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem", le ragioni esposte da Di Ruscio configurano l'esistenza di una tale necessità. Non resta, salomonicamente, che vedere come finisce la storia, nel corso dei prossimi anni.

14/07/2003





        
  



2+1=

Altri articoli di...

Fermo

06/04/2007
An: "Vinceremo al primo turno" (segue)
06/04/2007
Fermana: festa insieme al Comune per la Promozione (segue)
06/04/2007
Concerto di Pasqua con il Trio Sabin (segue)
06/04/2007
Blitz del Corpo forestale: sequestrato anche il canile di Capodarco (segue)
06/04/2007
Parte il dizionario della cucina marchigiana (segue)
06/04/2007
Basket: l'Elsamec si rovina la festa (segue)
06/04/2007
Acquista la casa all'asta e la proprietaria si vendica avvelenandole le piante (segue)
05/04/2007
Due arresti per le rapine alle tabaccherie: ma i due sono già in carcere (segue)

Politica

21/05/2011
Neo sindaco Fermo Brambatti, faro' giunta a otto (segue)
16/05/2011
Nella Brambatti con il 51,04%, è il nuovo sindaco di Fermo (segue)
16/05/2011
Luca Tomassini, riconfermato sindaco di Petritoli (segue)
16/05/2011
Il ritorno di Giulio Conti a Monte San Pietrangeli (segue)
16/05/2011
Remigio Ceroni, riconfermato Sindaco di Rapagnano (segue)
13/05/2011
Successo per il “CONCERTO ALL’ITALIA” (segue)
13/05/2011
Marinangeli: “Da quando la Cgil si occupa di urbanistica?” (segue)
13/05/2011
A Porto San Giorgio cresce il turismo: +16% (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati