Il leghista Vincenzo Rosini chiederà di invalidare il Consiglio comunale di lunedì per mancanza del quorum, "giacché -assicura il dissidente- Pietro Giudici è decaduto dalla carica di consigliere, avendo fatto ricorso oltre i termini di legge alla sentenza di incompatibilità nel doppio incarico di consigliere comunale e dell'Ato. Giudici non mancherà per sua scelta ma perché è decaduto: per poter svolgere la seduta doveva essere all'odg la nomina del consigliere sostituto, cosa che non è stata fatta".

Rosini ha citato il Dpr n. 570 del 16.05.60 (Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali), il quale al punto 82/2 recita: "La impugnazione si propone con ricorso che deve essere depositato nella Cancelleria della Corte entro il termine di giorni 20 dalla notifica della sentenza. Entro lo stesso termine decorrente dall'ultimo giorno della pubblicazione del dispositivo della sentenza medesima nell'albo pretorio del comune per ogni altro cittadino elettore o diretto interessato". Secondo il capogruppo Ds, Giovanni Gaspari, la seconda parte dell'82/2 riguarda cittadini comuni, non i consiglieri, avvalorando la tesi del decadimento.

La situazione è deflagrata nel primo pomeriggio di martedì, dopo ripetuti incontri tra i dissidenti e i partners per arrivare a una soluzione della crisi. Lunedì sera nella sede di FI erano state gettate le basi per avviare la trattativa, con lo scopo di arrivare alla verifica di giunta e recuperare gli scontenti. Martedì mattina Rosini e Baiocchi sono stati convocati nell'ufficio del vicesindaco, Pasqualino Piunti, per una chiacchierata di due ore. Sembrava tornato il sereno, ma poi il leghista ha sferrato l'attacco finale. Ormai è chiaro che mira al disfacimento della maggioranza. Se la coalizione non cadrà sull'avanzo di bilancio il dissidente punterà  a far dimettere il Sindaco.