A Gubbio il primo trapiantato nel Guiness dei Primati
| Vive con un fegato nuovo dal 1996 e ha guidato per oltre cinque minuti la propria moto storica senza mani e in piedi
di Massimo Boccucci
GUBBIO (Perugia) - Un pizzico di sana follia, meglio se certificata e capace di sorprendere. E' o non è Gubbio la "città dei matti"? Ma Lucio Lisarelli, sessantenne che nel 1996 è tornato a vivere grazie al trapianto di fegato, della sana follia ha fatto un'occasione per dare un messaggio forte ed importante.
Lisarelli si è ritagliato un posto nel Guinnes dei Primati per aver guidato la sua moto storica senza mani ed in piedi lontano dal manubrio per oltre cinque minuti. Un record mondiale centrato ieri sotto il solleone lungo una pista di automodellismo, su un percorso piuttosto impegnativo lungo 285 metri e con dieci curve.
Ha centrato l'obiettivo davanti ad una giuria con tanto di notaio e cronometrista. C'era anche il medico che il 24 dicembre '96 l'ha operato all'ospedale Maggiore di Milano, il professor Luigi Rainero Fossati, direttore nel capoluogo lombardo del centro trapianti di fegato. Lisarelli ha stupito tutti alla guida della sua Motobi 125 dell'anno 1972. Commovente la scena tra Lisarelli e il medico che alla fine dell'impresa l'ha abbracciato commosso, fiero del fatto che Lisarelli è il primo trapiantato ad entrare nel Guinnes.
E' un ex commerciante il neo recordman eugubino, divenuto dopo l'esperienza personale un testimonial delle donazioni di organi per i trapianti. E' stato anche ospite del programma televisivo di Italia Uno "La grande sfida", ripreso dalle telecamere mentre tentava di battere il record lungo la Gola del Bottaccione (allora si fermò a quattro minuti e mezzo e 4.850 metri percorsi).
Stavolta l'impresa è riuscita e Lisarelli l'ha portata a termine indossando una maglietta speciale, dove davanti c'era scritto ''Trapianto, in pool position per la vita'' e dietro ''Antirigetto... una sana pazzia''. Lui, felicissimo, ha salutato così l'impresa: "Sono riuscito a dimostrare che un trapiantato può riuscire in qualsiasi impresa come e più di altri. Ogni tanto una botta di vita spericolata aiuta a sentirsi vivi. Spero che questo sia un messaggio forte perché le donazioni di organi possono restituire a tanti la vita".
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22/06/2003
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