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Neanche la Margherita è pienamente d'accordo sul riordino del servizio sanitario regionale

Ascoli Piceno | Anche se con toni decisamente pacati, la Senesi attacca l'approvazione della proposta di legge della Giunta Regionale.

di Mauro Giorgi

Non convince pienamente neanche la Margherita la proposta di legge della Giunta Regionale sul "Riordino del Servizio Sanitario Regionale". L'intervista fatta alla coordinatrice del sopra citato partito politico Valeria Senesi, infatti, evidenzia un certo disappunto nei confronti del nuovo disegno di legge.
 
E' d'accordo sul fatto che la Giunta Regionale abbia approvato la proposta di legge concernente il Riordino del Servizio Sanitario Regionale?
"Dopo un momento di iniziale divergenza con la maggioranza abbiamo deciso di muoverci anche noi su questo fronte – dichiara la Senesi – Ritengo, comunque, che i nostri amministratori regionali abbiano lavorato bene. Il mio auspicio, prosegue, è che le risorse economiche e produttive siano distribuite in maniera proporzionale".

E' vero che il modello previsto dall'attuale PSR, fortemente concentrato sulla struttura del capoluogo regionale, ha portato un deficit finanziario ed un'offerta sanitaria disomogenea ed insufficiente?
"Anche se ci vorrebbero degli accorgimenti maggiori in tal senso – afferma – penso che il nostro territorio sia altamente valorizzato".

Non avere la possibilità di ospitare nelle nostro territorio ospedali con alte specializzazioni cosa comporterà?
"Tutto ciò determinerà lo spostamento di tutte le nostre risorse per potenziare le risposte specialistiche di Ancona. Non sono assolutamente d'accordo in questo perché verrà a mancare un discorso di funzionalità e razionalizzazione. Io credo, prosegue, che bisognerebbe distribuire le specializzazioni nelle varie province marchigiane tenendo conto del diritto costituzionale della salute che prevede un servizio adeguato tra le strutture regionali onde evitare episodi di mala sanità".

Secondo lei è ipotizzabile che un'unica azienda sanitaria regionale sia in grado di gestire euro 200.000.000 (l'82% dell'intero bilancio regionale) e governare circa 18.000 dipendenti?
"Il mantenimento dei direttori generali a discapito dell'esclusione dei direttori amministrativi supererà questo discorso".

Cosa ne sarà, inoltre, dei presidi ospedalieri dell'entroterra montano? 
"Sostanzialmente non sarà molto diverso – afferma – Tutto ciò, prosegue, dipenderà dal lavoro che svolgeranno i nostri politici e amministratori e dalle proposte adeguate in tal senso".

18/06/2003





        
  



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