Alleanza Nazionale annuncia battaglia in Consiglio Regionale contro l'Azienda Sanitaria Unica.
San Benedetto del Tronto | I responsabili del partito del Circolo I di San Benedetto del Tronto illustrano i punti che più contestano.
di Giovanni Desideri
Si è svolta oggi, sabato 14 giugno alle ore 12, una conferenza stampa indetta da Alleanza Nazionale sul tema della Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR), prevista dal nuovo Piano Sanitario Regionale (PSR). Tale riforma sarà in discussione in Consiglio Regionale a partire da lunedì 16 giugno, per un settimana. Presenti alla conferenza (presso la sede del partito, in via Montebello) il Presidente del Circolo, Vincenzo Amato, il Vicesindaco Pasqualino Piunti, il Presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto, Giorgio De Vecchis, l'Assessore alle Finanze Luca Vignoli, il dott. Clemente Ciampolillo, l'ing. Angelo Massi, il Presidente del Centro Agroalimentare Gianni Balloni, il consigliere comunale Stefano Nico. L'iniziativa è partita dal gruppo di AN in Regione e prevedeva simultanee conferenze ad Ascoli e Fermo.
Proposte non unitarie. Pasqualino Piunti ha illustrato i principali punti di contrarietà del suo partito rispetto alle novità che si prospettano all'orizzonte: 'innanzitutto, ha esordito, il centro sinistra regionale non è coeso al suo interno sulla riorganizzazione in corso. Si pensi alla contrarietà di Cgil, Cisl e Comunisti Italiani'.
Premiati gli spreconi. 'Nel merito, ha proseguito Piunti, la scelta di un'Azienda Sanitaria Unica è un'assurdità, perché accentra ulteriormente la gestione della sanità regionale, esasperandone gli attuali problemi. Infatti, la Asl 7 di Ancona è quella che ha causato in passato i maggiori dissesti di bilancio a tutta la Regione, mentre le Asl del sud delle Marche perseguivano politiche di bilancio più oculate. Con la Asl unica si premiano le cicale!'
Territorio, sperequazione, mobilità passiva. Piunti ha proseguito la sua disamina parlando delle diverse esigenze presenti sul territorio: 'nel circondario di San Benedetto, per esempio, il turismo estivo fa lievitare il numero di utenti presso le strutture sanitarie pubbliche. Non si può comprimere l'organizzazione sanitaria, accentrandola ed ignorando le specificità dei diversi territori'. Presentate di seguito le cifre della sperequazione sul territorio regionale, soprattutto riguardo alla spesa sostenuta in media per ogni cittadino, nel corso del 2000 ('dati ancora validi per il 2003', ha precisato Piunti): nella provincia di Ascoli si spendevano, in quell'anno, 2 milioni e 175 mila lire pro capite, nella provincia di Ancona 3 milioni e 384 mila. 'Per questo, ha precisato il vicesindaco, a San Benedetto più del 50% degli utenti della Asl locale richiede cure ad altre Asl, in altri territori'.
Le tasse più alte d'Italia. 'Ma le tasse regionali che si pagano nelle due province sono le stesse', ha puntualizzato Piunti, supportato in questo discorso sia da Giorgio De Vecchis ('nelle Marche sono applicate tasse regionali fra le più alte d'Italia, sulle imprese e sulle persone fisiche. Si prospetta ormai un concreto rischio di deregionalizzazione delle imprese, per esempio verso l'Abruzzo'), sia da Clemente Ciampolillo ('l'Irap che grava sulle compagnie di assicurazione e sulle banche è oltre il massimo consentito e per questo esistono ricorsi. L'Irap per le altre aziende è vicina all'aliquota massima. Nonostante questo si preparano nuove tasse: cosa tasseranno ancora?').
Chiarimenti. D'altra parte, però, richiesto di commentare dove si concentrino gli sprechi sanitari nelle Marche se i dati regionali sono in linea con la media nazionale, a sua volta inferiore a quella di altri Paesi europei, De Vecchis parla del bilancio regionale nel suo complesso: 'è chiaro che il bilancio regionale fa acqua da qualche parte. Si consideri in ogni caso che l'82% del suo ammontare viene assorbito dalla spesa sanitaria'. Il vicesindaco Piunti, da parte sua, ha auspicato il potenziamento di alcuni settori della sanità locale: la neurochirurgia, la traumatologia, l'emergenza e le professionalità da riqualificare nel loro complesso. Ma si possono portare le specializzazioni mediche dell'ospedale di San Benedetto al livello di quelle di Ancona? 'Non siamo così irrealistici', ammette Piunti, 'chiediamo soltanto di dare risposte alle esigenze del territorio: noi, per esempio, abbiamo appunto esigenze legate al turismo'. Richiesto di commentare la 'gestione Marabini' della Asl 12, Piunti risponde che sono state introdotte importanti novità, ma che, d'altra parte, 'tutto dipende dalle risorse a disposizione'.
Conclusioni. 'Risorse' è la parola chiave dell'analisi proposta dagli esponenti di Alleanza Nazionale: la sanità regionale assorbe troppe risorse e le impiega principalmente ad Ancona, di modo che i cittadini che non gravitino su quella zona pagano molto per ricevere poco.
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14/06/2003
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