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La riforma Moratti vista dagli addetti ai lavori

| MONTALTO MARCHE - Tassotti: "Tra i Beni Culturali è certamente d'annoverare la coscienza che una comunità civica ha della propria storia".

di Giuseppe Capasso

Raffaele Tassotti, sindaco di Montalto: "Tra i Beni Culturali, intesi nell'accezione più ampia, è certamente d'annoverare la coscienza che una comunità civica ha della propria storia. Tale sensibilità deve essere oggetto costante di cura, attenzione e valorizzazione. In questo modo è possibile promuovere un nuovo umanesimo dove la cultura diventa veicolo di conoscenza, comprensione e rispetto". La cultura, quindi, intesa com'elemento di vita di ciascuno di noi. Parlare di cultura significa parlare di scuola, luogo d'apprendimento per tutti. Ed a proposito di scuola, ci siamo addentrati in alcuni settori, per conoscere cosa pensano della riforma in atto.

Agli intervistati abbiamo posto lo stesso quesito: che cosa pensate della Riforma Moratti in prospettiva futura. Scuola Materna Oda (Opera Diocesana Assistenza). Ce ne parla una delle maestre: "Per quanto ci riguarda - ci dice la nostra interlocutrice - la riforma Moratti secondo il mio punto di vista non definisce nel dettaglio quello che potrà riservarci. Trattandosi di scuola paritaria (riconosciuta come statale, ma gestita da privati come nel caso specifico dall'Oda) bisogna che cambi qualcosa. Il nostro augurio è che la riforma Moratti si ricordi di lasciare ai bimbi il gioco. A loro deve rimanere, anche perché li aiuta a sviluppare le loro capacità e abilità. Attraverso il gioco, passa ogni attività didattica, nel senso che attraverso il gioco, i bambini acquisiscono abilità anche nell'apprendimento.
Il concetto è uno solo ed è quello di lasciarli giocare fino a quando possono. Poi si vedrà. In pratica - conclude l'insegnante - è per il momento tutto aleatorio per definire il da farsi". Liceo Classico "Giacomo Leopardi" - Montalto Marche. Sede distaccata di San Benedetto del Tronto. Prof.essa Marinelli Diana, insegnante di latino e greco:
" Premetto che la riforma Moratti la conosco solo nelle sue linee generali, esclama la nostra referente. Manca nella sua specificità e sembra interessata e contraddittoria. E' una riforma che mette a centro l'alunno come individuo, ma di fatto sottolinea l'esistenza dei numeri, del risparmio e toglie spazio agli interessati sui portatori di handicap, corsi specifici, sperimentazione. Per quanto concerne gli indirizzi specifici. sembrano dei grandi contenitori, ma i contenuti sono abbastanza vaghi con largo spazio lasciato ai soli istituti. Sarà senz'altro condizionato dalla scarsità dei fondi e dalla difficoltà di trovarli (i fondi sono stati notevolmente tagliati). Per concludere, s'inneggiano gli strumenti ovvero ai mezzi come il personal computer a discapito dei contenuti di base. Senza contare la posizione dei docenti aggravata dal numero degli alunni, attivazione delle passerelle da un corso all'altro e meno assistenza per i portatori di handicap. Non c'è contropartita, ma solo per il docente maggior impegno al suo senso del dovere. Per concludere, dico che saranno sempre ed in ogni modo, gli insegnanti a fare la scuola".

06/05/2003





        
  



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