Una maxioperazione della Procura di Fermo ha portato all' iscrizione nel registro degli indagati di 45 persone, fra cui figurerebbero anche militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, del mondo dell' imprenditoria marchigiana, avvocati e notai.
Le accuse mosse dagli inquirenti, che ieri mattina hanno avviato con l' ausilio degli uomini dello Scico di Roma blitz in abitazioni, uffici e studi privati, vanno dalla concussione all' abuso d' atti d' ufficio e al traffico di telefonini rubati. Una mole di affari per centinaia di milioni di euro.
La notizia ha trovato conferma nelle parole del procuratore della Repubblica di Fermo Piero Baschieri.
"Il fatto esiste - si è limitato a dire il magistrato - ma le indagini sono ancora pienamente in corso".

Le perquisizioni e i sequestri, effettuati in diverse località della regione, in particolare tra Fermo e Ancona, sono tuttora in corso. Le indagini, che vanno avanti da diversi anni, avrebbero trovato impulso nelle dichiarazioni di due imprenditori fermani 'pentitì, che hanno collaborato con la Procura per ricostruire la maglia della presunta organizzazione.
Le indagini partono da Fermo perchè le ditte di telefonia coinvolte avrebbero sede per la maggior parte nel territorio.
Il denaro ricavato dal traffico dei telefonini sarebbe poi confluito in banche straniere.