Lesioni finalizzate alla resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, attentato alla sicurezza dei trasporti, lancio di materiale pericoloso, travisamento. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere a vario titolo i dieci tifosi pescaresi denunciati a piede libero dalla Digos della Questura di Pescara per gli incidenti avvenuti prima, durante e dopo la partita Sambenedettese-Pescara dello scorso 15 settembre.

Le denunce arrivano dopo una lunga indagine condotta parallelamente dalla Questura pescarese e dal Commissariato di San Benedetto con l'ausilio di materiale fotografico e audiovisivo elaborato dal Gabinetto provinciale di Polizia scientifica di Ascoli.

I tifosi denunciati sono: R.M., 33 anni, C.M., 26 anni, B.M., 25 anni, C.D., 20 anni, I.M., 20 anni, S.F., 21 anni, D.A.M., minorenne di 15 anni, C.F., 20 anni, tutti di Pescara, C.E., 24 anni di Manoppello (Pescara), D.S.F., 26 anni di Montesilvano (sempre in provincia di Pescara). Sei di loro hanno già precedenti con la Polizia.

I fatti di cui i dieci ultras pescaresi sono ritenuti responsabili avvennero soprattutto nel dopo partita (vinta dagli abruzzesi per 0-1) alla stazione di Porto d'Ascoli. Il treno che portava a casa i tifosi ospiti fu fatto oggetto di una fitta sassaiola e riuscì a ripartire solo dopo più di un'ora. Negli scontri rimase ferita anche il dirigente del Commissariato di San Benedetto Patrizia Carosi. Ora gli accertamenti della Questura pescarese proseguono per identificare altri tifosi biancazzurri che in occasione della partita Samb-Pescara parteciparono ai violenti tafferugli.